di Vittorio Polito - È noto che l’isola di Cipro rappresenta uno dei maggiori centri in cui si venera San Nicola, con la imponente Cattedrale il cui stile gotico dell’architettura richiama quello di Reims.
L’ottimo padre Gerardo Cioffari o.p., storico della Basilica di San Nicola di Bari, ha diffuso recentemente il Bollettino “St Nicholas News”, dedicato a Khaled Asaad, martire di Palmira, nel quale fa la storia della Cattedrale di Famagosta (oggi Moschea), ove si incoronavano i re di Gerusalemme.
La Cattedrale, la cui costruzione ebbe inizio sotto il regno di Enrico II, fu realizzata tenendo presente quella di Reims (Francia), e fu terminata intorno al 1328, distinguendosi per l’alto numero dei portali.
Nel 1571, quando Lala Mustafa Pascià conquistò la città, fece abbattere tutte le statue e, forse, anche le vetrate colorate, e vi fece aggiungere tutto il necessario, minareto compreso, per indicare la direzione della Mecca.
Lala Kara Mustafa Pascià, nato in Bosnia, dopo essere stato governatore di Damasco, nel 1565, ebbe il comando della flotta che assediò Malta, ma fu un insuccesso. Forse questa vicenda contribuì a renderlo così spietato nei riguardi di Marcantonio Bragadin (1523-1571), martirizzato sul sagrato della Basilica nell’agosto 1571. Le sue spoglie, o quello che era rimasto, furono trafugate da uno schiavo veneziano, certo Girolamo Polidori, e dal 1596 sono custodite nella chiesa dei santi Giovanni e Paolo, dove si trovano ancora oggi.
La storia ci racconta il fatto, poi gli uomini adeguano l’avvenimento alle proprie convinzioni o aspirazioni personali a testimonianza che: gli uomini, anche i più grandi e famosi, sono e restano soltanto... degli uomini.
L’ottimo padre Gerardo Cioffari o.p., storico della Basilica di San Nicola di Bari, ha diffuso recentemente il Bollettino “St Nicholas News”, dedicato a Khaled Asaad, martire di Palmira, nel quale fa la storia della Cattedrale di Famagosta (oggi Moschea), ove si incoronavano i re di Gerusalemme.
La Cattedrale, la cui costruzione ebbe inizio sotto il regno di Enrico II, fu realizzata tenendo presente quella di Reims (Francia), e fu terminata intorno al 1328, distinguendosi per l’alto numero dei portali.
Nel 1571, quando Lala Mustafa Pascià conquistò la città, fece abbattere tutte le statue e, forse, anche le vetrate colorate, e vi fece aggiungere tutto il necessario, minareto compreso, per indicare la direzione della Mecca.
Lala Kara Mustafa Pascià, nato in Bosnia, dopo essere stato governatore di Damasco, nel 1565, ebbe il comando della flotta che assediò Malta, ma fu un insuccesso. Forse questa vicenda contribuì a renderlo così spietato nei riguardi di Marcantonio Bragadin (1523-1571), martirizzato sul sagrato della Basilica nell’agosto 1571. Le sue spoglie, o quello che era rimasto, furono trafugate da uno schiavo veneziano, certo Girolamo Polidori, e dal 1596 sono custodite nella chiesa dei santi Giovanni e Paolo, dove si trovano ancora oggi.
La storia ci racconta il fatto, poi gli uomini adeguano l’avvenimento alle proprie convinzioni o aspirazioni personali a testimonianza che: gli uomini, anche i più grandi e famosi, sono e restano soltanto... degli uomini.