Trivelle, depositati i quesiti referendari in Cassazione

ROMA - Sono dieci i Consigli regionali che hanno deliberato favorevolmente sui quesiti referendari in materia del decreto "Sblocca Italia": Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania, Molise. Raggiunto e superato, quindi, il quorum (di almeno 5 Regioni) previsto dall’art. 75 della Costituzione per richiedere il referendum.

Quest'oggi in rappresentanza della Regione Puglia, è stato il vicepresidente del Consiglio, Peppino Longo, a depositare il totale di sei quesiti: il primo riguardo l’art. 35 del decreto sviluppo, ed altri cinque in materia di procedimento introdotto dal decreto cd. "Sblocca Italia"; dei quali tre sull'art. 38, uno sul decreto Semplificazioni del 2012 ed uno sulla legge n. 239 del 2004, che al decreto Sblocca Italia comunque si ricollega, in materia di attività estrattive di idrocarburi ed energetiche. Entro il 10 febbraio il responso della Corte di Cassazione.

Con voto unanime, nei giorni scorsi, il Consiglio regionale della Puglia aveva approvato i testi dei quesiti referendari per l’abrogazione delle norme sulle procedure autorizzative per le ricerche petrolifere in mare.

“Sono onorato – ha detto Peppino Longo - della fiducia che ha riposto in me l’Assise Regionale e, ringraziando la stessa, ribadisco il mio secco no e quello dell’intero Consiglio alle trivellazioni nei nostri mari. Nella seduta consiliare di martedì 22 settembre, compatti, abbiamo scritto una bella pagina di politica ambientale. Questa è una giornata felice perché dimostra come la Puglia, e anche le altre Regioni che hanno deliberato in tal senso, siano comunità libere. Con questo referendum, però, sia ben chiaro che non lanciamo alcuna sfida, ma espriamo la nostra ferma volontà alla necessaria, forte e leale collaborazione tra governo centrale e quelli dei territori».

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