(ANSA) |
La squadra vista a Firenze non ha dato l'impressione di poter competere con Nazionali come Germania e Spagna. Poco gioco, poche idee e soprattutto con pochi campioni in grado di fare la differenza. L'impressione è che a questa squadra manchin la qualità di un tempo quando in campo c'era gente come Totti, Del Piero, Inzaghi, Toni e via dicendo.
Antonio Conte, tuttavia, si accontenta di quello che ha e sorprende tutti mandando in campo un tridente inedito formato da Gabbiadini, Eder e Pellè. Davanti a Buffon (149 volte azzurro) c’è la linea a 4 con Darmian, Bonucci, Chiellini e Pasqual. In regia il maestro Andrea Pirlo con Verratti e Bertolacci. Pietro Ghedin, invece, schiera la sua Nazionale con il 3-5-2.
Nelle intenzioni di Conte, l'Italia avrebbe dovuto verticalizzare il gioco e far girare veloce la palle ma di fronte c'è una squadra che tiene bene il campo e chiude gli spazi per 45 minuti concedendo davvero poco agli Azzurri. Nella ripresa, Conte cambia: fuori Bertolacci e dentro Parolo. La squadra azzurra acquista più intraprendenza e con il laziale in campo arriva la prima, vera occasione della partita quando sui piedi del centrocampista arriva una palla che dovrebbe essere depositata in rete. Poco dopo è Gabbiadini a costruirsi la vera occasione con un tiro a giro che si stampa sull’incrocio dei pali. Il napoletano, poi, si fa male e lascia il posto a Candreva. Dai piedi del laziale nasce il gol di Pellè: cross dalla destra e deviazione vincente dell’attaccante salentino. Gli Azzurri, dopo il vantaggio, cercano senza successo anche il secondo gol che, però, non arriva.
Una vittoria striminzita, dunque, per gli Azzurri che, però, vale il primo posto nel gruppo H.
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