BARI - “Fa bene il Governatore, Michele Emiliano, a insistere affinché il direttore di Aeroporti di Puglia si riduca lo stipendio, fuori da ogni logica considerati i tempi di crisi socio-economica che il territorio sta attraversando. Tuttavia, spesso ci si dimentica che il problema non è costituito solo dai 326.800 euro – al netto dei benefit previsti dal contratto – percepiti da Franchini, ma dal fatto che i dirigenti di AdP rappresentano, con i loro emolumenti, il 70% dell’intero monte salari dell’azienda: un’aberrazione che non può più essere tollerata”.
Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia, ritiene che “oltre a una doverosa cura dimagrante, che però nessuno, in AdP, pare abbia intenzione di accettare, i dirigenti di una delle aziende più strategiche della Regione Puglia dovrebbero interrogarsi sulla gestione messa in mostra in questi anni: una gestione a dir poco fallimentare, che certamente non giustifica i ricchi stipendi e i benefit esagerati percepiti. Basti ricordare il trattamento riservato ai lavoratori, sia diretti che dell’appalto, per non parlare dei casi degli aeroporti di Foggia e di Taranto-Grottaglie, sui quali ormai si è detto tutto e il contrario di tutto. Due scali che in teoria potrebbero rappresentare il valore aggiunto per il sistema dei trasporti aeroportuali pugliese, fungendo da ponte verso i Paesi e le economie del Mediterraneo, e che invece, ad oggi, sono poco più di due costosissime cattedrali nel deserto”.
“Inutile prendersi in giro – chiosa il Segretario della UIL regionale – in AdP occorre una rivoluzione bella e buona, un cambio di rotta dirigenziale, oltre che un ridimensionamento degli stipendi. Ma per far ciò servono scelte e decisioni coraggiose, da applicare in tempi brevi, prima che il divario tra il trasporto aeroportuale pugliese e quelli del Nord Italia e del resto d’Europa continui a crescere inesorabilmente”.
Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia, ritiene che “oltre a una doverosa cura dimagrante, che però nessuno, in AdP, pare abbia intenzione di accettare, i dirigenti di una delle aziende più strategiche della Regione Puglia dovrebbero interrogarsi sulla gestione messa in mostra in questi anni: una gestione a dir poco fallimentare, che certamente non giustifica i ricchi stipendi e i benefit esagerati percepiti. Basti ricordare il trattamento riservato ai lavoratori, sia diretti che dell’appalto, per non parlare dei casi degli aeroporti di Foggia e di Taranto-Grottaglie, sui quali ormai si è detto tutto e il contrario di tutto. Due scali che in teoria potrebbero rappresentare il valore aggiunto per il sistema dei trasporti aeroportuali pugliese, fungendo da ponte verso i Paesi e le economie del Mediterraneo, e che invece, ad oggi, sono poco più di due costosissime cattedrali nel deserto”.
“Inutile prendersi in giro – chiosa il Segretario della UIL regionale – in AdP occorre una rivoluzione bella e buona, un cambio di rotta dirigenziale, oltre che un ridimensionamento degli stipendi. Ma per far ciò servono scelte e decisioni coraggiose, da applicare in tempi brevi, prima che il divario tra il trasporto aeroportuale pugliese e quelli del Nord Italia e del resto d’Europa continui a crescere inesorabilmente”.
Privatizzare gli aeroporti ed i porti pugliesi porterebbe ad un vero e proprio innesco per un boom economico, sociale e politico della Puglia.
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