Aeroporto Foggia e aiuti di Stato: forte mobilitazione del governo regionale pugliese

FOGGIA - L’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Giovanni Giannini, ha guidato questo pomeriggio, insieme ai colleghi al Bilancio Raffaele Piemontese e all’Agricoltura Leo Di Gioia, una riunione tecnico-politica sulla lettera trasmessa dalla Direzione Generale Concorrenza dell’Unione Europea (che si allega) in merito alla delicata questione degli aiuti di Stato, sollevata rispetto allo stanziamento CIPE di 14 milioni di euro per il potenziamento dell’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia. Alla riunione hanno partecipato il sindaco di Foggia Franco Landella, il vicepresidente della Provincia Rosario Cusmai, il presidente della Camera di Commercio di Foggia Fabio Porreca e l’amministratore unico di Aeroporti di Puglia SpA Giuseppe Acierno.

Entro venerdì 6 novembre prossimo la Regione Puglia trasmetterà alla DG Concorrenza le delucidazioni richieste in merito ad alcuni elementi specifici della generale questione degli aiuti di Stato e, contestualmente, chiederà un approfondimento in relazione alle diverse opzioni che la stessa DG Concorrenza esorta a esaminare, compresa quella dell’inquadramento del potenziamento dello scalo nell’ambito del Servizio di Interesse Economico Generale.

La cornice del SIEG entra in campo quando i servizi non sono e non possono essere forniti dal mercato in modo soddisfacente e «a condizioni, quali prezzo, caratteristiche obiettive di qualità, continuità e accesso al servizio, coerenti con il pubblico interesse, quale definito dallo Stato», come recita il pacchetto approvato nel 2011 dalla stessa DG Concorrenza.

Un’opzione che, per esempio, anche l’Italia sta utilizzando per la diffusione capillare della banda larga, in modo da garantirne l’accessibilità anche ai cittadini residenti in zone che non attraggono gli investimenti nelle reti delle grandi compagnie telefoniche private.

 Il tavolo tecnico-istituzionale ha convenuto di chiedere un approfondimento in questo senso agli uffici dell’UE anche per sviluppare un’attività in coerenza con quanto il Piano nazionale aeroporti prevede per la revisione della classificazione degli scali aeroportuali.

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