Caputo, Ebagua e Maniero: la maledizione del centravanti barese. Dove risiede il problema?

di Davide Abrescia - Nell’ultimo anno e mezzo il Bari, prima di Mangia ed ormai da quasi un anno di Nicola, ha potuto contare su giocatori di alto livello per la categoria, almeno sulla carta. Il Bari costruito da Mangia aveva come punto di riferimento offensivo Ciccio Caputo, che proveniva da una squalifica di un anno a causa del calcioscommesse.

L’attaccante altamurano, che con Torrente aveva realizzato ben 17 gol, durante la stagione 2014- 2015 ha segnato 10 gol ma in completa rotta di collisione con la piazza, che lo ha ritenuto uno dei mali del Bari. Nella prima parte di stagione l’ex capitano del Bari aveva realizzato 7 reti, un bottino non da attaccante di prima fascia ma comunque discreto, nonostante ciò mister Nicola ha preferito tornare sul mercato per acquistare un nuovo attaccante: Giulio Ebagua. Da quel momento Ciccio Caputo fu ai margini del progetto e subissato dai fischi ad ogni ingresso in campo, nella seconda parte di stagione siglò tre reti e concluse il campionato in doppia cifra, a quota 10. Tutti pensavano che Ebagua, storicamente uno che in Serie B va in doppia cifra, potesse dare qualcosa in più al Bari di Nicola. Così non fu.

L’attaccante nigeriano si presentò all’esordio con una doppietta al Frosinone e poi niente più, qualche discussione con Nicola ed un bottino gol che è rimasto fermo a due gol in 14 presenze. Archiviata la stagione negativa dello scorso anno, si sperava che il Bari avesse trovato in Maniero il bomber da 15- 20 gol, invece, per ora, la media non rispecchia l’attesa. Il bomber ex Pescara, negli ultimi due anni l’attaccante più prolifico in Serie B, fino ad ora ha totalizzato 2 gol in sette partite facendo un lavoroencomiabile per la squadra, facendo a sportellate con le difese avversarie ma puntualmente brancolando nel buio.

“L’importante è che sia funzionale al gioco- ha detto mister Nicola in conferenza stampa- non importa se segni lui o un difensore”, questo è il Nicola- pensiero sul digiuno dell’attaccante napoletano, che non fa bene né a lui né alla squadra. La domanda, però, sorge spontanea: non è un peccato non valorizzare un animale d’area come Maniero? Forse è riduttivo costringerlo ad un lavoraccio e poi vederlo poco presente, o magari, poco lucido in area di rigore, come plausibile dopo una partita di costante sacrificio.

Il gioco di mister Nicola non ha ancora valorizzato nessuno dei centravanti passati dal Bari e, ad oggi, neanche tanto i quattro assi (De Luca, Sansone, Maniero, Rosina) garantiti dalla società con l’auspicio che quest’anno sia solo una questione di tempo,automatismi e schemi da apprendere perché un reparto offensivo così in Serie B, se ben gestito, può essere devastante. A sprazzi lo si è già visto, quando si accende uno dei quattro per gli avversari son dolori. Però bisogna innescare la bomba ad orologeria…

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