Crisi e occupazione nelle professioni sanitarie, presentata ricerca Censis per la Fofi. “Cresce divario tra Nord e Sud”

BARI - La crisi economica morde e morde forte. Nessun settore è esente, comprese le professioni sanitarie e, in particolare, quella dei farmacisti e dei laureati in chimica e tecnologie farmaceutiche.  L'86,5% dei giovani farmacisti, infatti, ritiene, a ragione, che vi sia un problema di collocazione professionale: un dato doppio rispetto a quello rilevato nel 2006. La percezioen è confermata dai numeri: diminuisce il numero di occupati e cresce, però, del 163%, il numero di laureati che, in 5 anni passano da 1.613 nel 2008 a 4.243 nel 2014.

Monta la sfiducia, ma anche la domanda di una maggiore attenzione alla pluralità di opportunità aperte dal mondo della innovazione nella industria farmaceutica e al ruolo nel sistema sanitario territoriale. Ma, soprattutto, anche il comparto del farmaco paga il divario che continua a separare in modo consistente il Nord dal Sud del Paese, sempre più povero. Profonde sono, infatti, le differenze nella condizione occupazionale dei farmacisti residenti nelle tre aree della penisola: innanzitutto si osserva che, passando da Nord a Sud, aumenta decisamente la porzione di precari e non occupati che a Sud e nelle Isole risulta pari al 41,0%, rispetto all11,2 del Nord e del 24,2 del centro e, di pari passo, diminuisce la porzione di lavoratori della farmacia e parafarmacia.

E’ questo, in sintesi, il quadro dipinto dalla ricerca del Censis commissionata dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti italiani e presentata stamattina nell’ambito di un convegno organizzato dall’Ordine interprovinciale dei Farmacisti di Bari e Bat, cui sono intervenuti, oltre al presidente dell’Ordine, sen. Luigi d’Ambrosio Lettieri, il direttore generale della Fofi, Antonio Mastroianni; il direttore del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Bari, Roberto Perrone; il direttore Methodos Pharma&Healthcare, Emanule Rigon; la direttrice del servizio territoriale del lavoro, Ester Tosches; la responsabile di Area Welfare e Salute del Censis, Ketty Vaccaro e l’assessore al Lavoro della Regione Puglia, Sebastiano Leo.

L’indagine, effettuata nel periodo dal 29 maggio all’8 giugno del 2015, è stata realizzata attraverso la somministrazione di un questionario strutturato, ad un campione di farmacisti iscritti all’Ordine dei Farmacisti, con meno di 45 anni.

Anche i dati relativi alla situazione contrattuale degli intervistati, vedono ancora una volta l’area geografica di residenza giocare un ruolo significativo, in quanto passando da Nord a Sud si riduce la quota di chi ha un contratto a tempo indeterminato (71,1% a Nord, 62,4% al Centro e 51,0% al Sud e Isole) e full time (72,7% a Nord, 65,4% al Centro e 61,1% a Sud e Isole). Il 6,3% dei farmacisti intervistati, poi, al Sud lavora senza avere alcun contratto: un dato sopra le righe rispetto alla situazione contrattuale dei colleghi del Nord (0,6%) e Centro (3,5%).

“I dati emersi da questa ricerca segnano un divario persistente tra Sud e Nord anche nel comparto del farmaco con una prospettiva occupazionale che desta grande preoccupazione anche perché parliamo di un territorio quasi privo di opportunità alternative rispetto al lavoro tradizionale della farmacia”, spiega d’Ambrosio Lettieri che aggiunge “E’ anche su questo presupposto e per rispondere alle richieste dei giovani farmacisti che nasce Farma Lavoro, una piattaforma web che la Federazione, con il supporto della Fondazione Cannavò, ha messo in campo a beneficio dell’estesa platea degli iscritti per migliorare domanda e offerta. La piattaforma è utile a stabilire una comunicazione costante tra i professionisti che cercano occupazione e gli attori economici che possono avvalersi della loro opera, oltre a promuovere la conoscenza del profilo del laureato in farmacia e Ctf da parte di quegli operatori - dall'industria cosmetica a quella alimentare - che potrebbero trovare nel farmacista un collaboratore prezioso. Uno strumento, insomma, che possa orientare il farmacista nella scelta delle occasioni di formazione post-laurea più adeguate alle richieste non tanto del mercato, che certo è importante, soprattutto in relazione agli spazi aperti dalla innovazione, quanto proprio dell'evoluzione del concetto di salute e di benessere: dalla pharmaceutical care alla nutraceutica”.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto