Draghi: “Cambiato tutto in 4 anni”

ROMA - Risparmi salvi e tassi scesi: in 4 anni "è cambiato tutto". A parlare è il n.l della Bce Mario Draghi, in una lunga intervista che apre il Sole 24 Ore, in cui fa un bilancio di metà mandato da presidente della Bce. Draghi sottolinea che la Banca Centrale Europea farà "tutto il necessario" per centrare l'obiettivo di inflazione a medio termine, mentre il rischio di frammentazione dell'Eurozona è quasi sparito.

Per ciò che concerne l’Eurozona, Draghi specifica che il rischio di frammentazione e di ridenominazione è sensibilmente diminuito in questi ultimi quattro anni, “se non sparito“, ma che “molto resta da fare anche in relazione al futuro assetto dell’Unione europea“. E riguardo alla questione Grecia, nonostante la crisi e l’orizzonte di default, sempre scongiurato, non è rimasto un sostrato di sfiducia: “Certo è stato un altro test molto difficile che l’Unione monetaria ha però saputo affrontare e superare“.

Per il presidente della Bce, infine, riforme strutturali e bassi tassi di interesse “si completano a vicenda: per fare le riforme strutturali bisogna pagare un prezzo ora per avere un beneficio domani; i bassi tassi d’interesse sostanzialmente attenuano il prezzo che bisogna pagare oggi. Vi è semmai un rapporto di complementarietà“.

Poi, in conclusione, rispondendo al pressante interrogativo sulla politica monetaria statunitense, Draghi ha osservato che “per quanto riguarda la Fed (la banca centrale degli Stati Uniti n.d.r.), non c’è un legame diretto tra quello che facciamo noi e quello che fanno loro. Entrambe le banche centrali hanno un loro mandato definito nella giurisdizione nella quale operano, quindi loro negli Stati Uniti e noi nell’Eurozona“.

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