ROMA - Nel mese di dicembre il consiglio Bce riesaminerà il quantitative easing, alla luce delle nuove stime su inflazione e crescita. A comunicarlo il presidente della Bce Mario Draghi secondo cui il Qe sta funzionando e spinge il credito a famiglie e imprese, ma restano rischi sulla crescita e l'inflazione, legati anche ai mercati emergenti e ai prezzi delle materie prime.
Oltre alla crescita deludente, quello che preoccupa i banchieri centrali è il mancato rimbalzo dell’inflazione, tanto che stanno valutando la la possibilità che il ritorno a un'inflazione prossima al 2% - previsto dal mandato Bce- possa slittare oltre i tempi previsti.
Alcuni governatori, ha aggiunto Draghi, erano favorevoli all’ipotesi di intervenire già oggi con nuove misure, un segnale della volontà di azione del Consiglio.
Oltre alla crescita deludente, quello che preoccupa i banchieri centrali è il mancato rimbalzo dell’inflazione, tanto che stanno valutando la la possibilità che il ritorno a un'inflazione prossima al 2% - previsto dal mandato Bce- possa slittare oltre i tempi previsti.
L'euro segna nel frattempo un brusco calo dopo gli annunci di Draghi. La moneta unica è scesa da 1,1320 dollari fino a un minimo di seduta di 1,1220.
La Banca Centrale Europea ha lasciato intanto il tasso principale di rifinanziamento al minimo storico dello 0,05%. Il tasso sui prestiti marginali e quello sui depositi bancari restano rispettivamente allo 0,30% e -0,20%.
La Banca Centrale Europea ha lasciato intanto il tasso principale di rifinanziamento al minimo storico dello 0,05%. Il tasso sui prestiti marginali e quello sui depositi bancari restano rispettivamente allo 0,30% e -0,20%.