di Francesco D'Agostino - I biancorossi di Nicola, scesi in campo con l'Entella per la nona giornata di campionato, non convincono il proprio pubblico uscendo dal campo di gioco sotto una caterva di fischi. Lo 0-0 maturato al San Nicola rispecchia i limiti della squadra nella costruzione della manovra, ed ancora la lentezza palla al piede e la scarsa presenza sotto porta (pochissime le conclusioni a rete, tutte nella seconda ripresa).
Sul banco degli imputati sale il principale indiziato, coach Nicola, reo di non essere stato capace di trasmettere una mentalità vincente e soprattutto umiltà ai propri ragazzi. L'impressione è proprio che i biancorossi sottovalutino partite sulla carta "facili", che potrebbero risultare decisive per il distacco delle dirette concorrenti.
Un altro dato fondamentale da considerare è il calo delle presenze allo stadio: dai 21 mila di Bari-Lanciano ai 16 mila della gara di ieri. La diminuzione degli spettatori dimostra come il pubblico barese sia ormai stufato dal gioco molle e inconcludente dei propri beniamini.
Sin dalle prime battute è il Bari a condurre il gioco, anche se i liguri sono bravi a chiudersi nella propria metà campo grazie ad una solidissima difesa. Nella ripresa si accendono gli animi, con Rosina che conclude a rete sparando alto verso la mezz'ora di gioco. L'Entella, vista la scarsa aggressività dei padroni di casa, si fa pericolosa in avanti grazie ad una disorientata retroguardia biancorossa. Ci prova prima Caputo, diagonale che termina poco a lato, e poi Masucci che con un sinistro a giro tenta il tutto per tutto; bravo Guarna a chiudere in angolo. Nel finale i biancoazzurri rimangono in dieci per l'espulsione di Keita e Nicola si gioca la carta Boateng, lasciato ai margini della rosa dal tecnico quest'anno. La situazione non cambia, il Bari è troppo lento e si va negli spogliatoi sullo 0-0.
ATTACCO STERILE - Il dato più preoccupante riguarda proprio i centravanti pugliesi. A secco da ormai due gare, se si tolgono i quattro goal rifilati allo Spezia, il Bari ha segnato sei goal in otto gare. Una media che certifica anche l'incapacità del proprio centrocampo nel servire a rete gli attaccanti.
Maniero non segna da troppe partite e si paventa già il nuovo bidone dell'anno. Ma è possibile che tutti i centravanti che vengono a Bari segnano poco?
RETROGUARDIA STABILE -Dopo la scoppola di Terni, perlomeno si sono limitati i danni in difesa, dove i biancorossi avevano subito tredici reti in queste otto gare. Stavolta la retroguardia ne è uscita indenne, grazie anche agli anticipi e alle marcature di Contini e Di Cesare, coppia collaudata ed esperta ai campi della cadetteria.
Testa a martedì, quando nel turno infrasettimanale della decima giornata, i galletti saranno di scena a Vercelli per una sfida da dentro o fuori per il mister Nicola.
Sul banco degli imputati sale il principale indiziato, coach Nicola, reo di non essere stato capace di trasmettere una mentalità vincente e soprattutto umiltà ai propri ragazzi. L'impressione è proprio che i biancorossi sottovalutino partite sulla carta "facili", che potrebbero risultare decisive per il distacco delle dirette concorrenti.
Un altro dato fondamentale da considerare è il calo delle presenze allo stadio: dai 21 mila di Bari-Lanciano ai 16 mila della gara di ieri. La diminuzione degli spettatori dimostra come il pubblico barese sia ormai stufato dal gioco molle e inconcludente dei propri beniamini.
Sin dalle prime battute è il Bari a condurre il gioco, anche se i liguri sono bravi a chiudersi nella propria metà campo grazie ad una solidissima difesa. Nella ripresa si accendono gli animi, con Rosina che conclude a rete sparando alto verso la mezz'ora di gioco. L'Entella, vista la scarsa aggressività dei padroni di casa, si fa pericolosa in avanti grazie ad una disorientata retroguardia biancorossa. Ci prova prima Caputo, diagonale che termina poco a lato, e poi Masucci che con un sinistro a giro tenta il tutto per tutto; bravo Guarna a chiudere in angolo. Nel finale i biancoazzurri rimangono in dieci per l'espulsione di Keita e Nicola si gioca la carta Boateng, lasciato ai margini della rosa dal tecnico quest'anno. La situazione non cambia, il Bari è troppo lento e si va negli spogliatoi sullo 0-0.
ATTACCO STERILE - Il dato più preoccupante riguarda proprio i centravanti pugliesi. A secco da ormai due gare, se si tolgono i quattro goal rifilati allo Spezia, il Bari ha segnato sei goal in otto gare. Una media che certifica anche l'incapacità del proprio centrocampo nel servire a rete gli attaccanti.
Maniero non segna da troppe partite e si paventa già il nuovo bidone dell'anno. Ma è possibile che tutti i centravanti che vengono a Bari segnano poco?
RETROGUARDIA STABILE -Dopo la scoppola di Terni, perlomeno si sono limitati i danni in difesa, dove i biancorossi avevano subito tredici reti in queste otto gare. Stavolta la retroguardia ne è uscita indenne, grazie anche agli anticipi e alle marcature di Contini e Di Cesare, coppia collaudata ed esperta ai campi della cadetteria.
Testa a martedì, quando nel turno infrasettimanale della decima giornata, i galletti saranno di scena a Vercelli per una sfida da dentro o fuori per il mister Nicola.