di Piero Chimenti - Era il 20 ottobre del 1944 quando, dopo le 11, gli aerei angloamericani alleati sorvolavano i cieli di Milano per distruggere le fabbriche sospette in cui si potesse nascondere la produzione di armamenti come la Pirelli, Alfa Romo, Falk e Breda a favore dell'Italia fascista. Delle tre squadre d'attacco partite dall'aeroporto di Castelluccio (Foggia), con l'obiettivo di distruggere Breda, solo la seconda riuscì a raggiungere l'obiettivo, le altre squadre ebbero degli inconvenienti: la prima ebbe dei problemi tecnici, la terza si trovò inspiegabilmente fuori rotta della missione.
Il comandante, accortosi in ritardo dell'errore, aveva due possibilità: scaricare in aperta campagna l'artiglieria pesante, oppure compiere un gesto vigliacco, come quello compiuto sulla testa dei civili, nelle zone popolari di Gorla e Precotto. Erano le 11,29 quando le bombe iniziarono a cadere sulle strade di Milano, dando inizio alla strage. L'allarme antiaereo risuonò con estremo ritardo nella scuola elementare "Francesco Crispi" situata in via Fratelli Pozzi.
Dentro l'edificio erano presenti 200 bambini, dai 6 agli 11 anni, che svolgevano regolarmente lezione, oltre alle mamme accorse (con in braccio altri bambini per condurli ai rifugi), agli insegnanti ed al personale ausiliario. La scuola fu rasa al suolo da una bomba che s'infilò nella tromba delle scale, facendo una vera e propria carneficina. Il bilancio delle bombe fu agghiacciante: 703 morti, 481 feriti e 300 edifici distrutti, di cui 250 erano delle abitazioni.
Il comandante, accortosi in ritardo dell'errore, aveva due possibilità: scaricare in aperta campagna l'artiglieria pesante, oppure compiere un gesto vigliacco, come quello compiuto sulla testa dei civili, nelle zone popolari di Gorla e Precotto. Erano le 11,29 quando le bombe iniziarono a cadere sulle strade di Milano, dando inizio alla strage. L'allarme antiaereo risuonò con estremo ritardo nella scuola elementare "Francesco Crispi" situata in via Fratelli Pozzi.
Dentro l'edificio erano presenti 200 bambini, dai 6 agli 11 anni, che svolgevano regolarmente lezione, oltre alle mamme accorse (con in braccio altri bambini per condurli ai rifugi), agli insegnanti ed al personale ausiliario. La scuola fu rasa al suolo da una bomba che s'infilò nella tromba delle scale, facendo una vera e propria carneficina. Il bilancio delle bombe fu agghiacciante: 703 morti, 481 feriti e 300 edifici distrutti, di cui 250 erano delle abitazioni.