LECCE - Denunciata per “contraffazione ed uso di atto falso” una ragazza di nazionalità rumena sorpresa a circolare con un pass invalidi contraffatto, intestato ad un’anziana signora deceduta nel 2014. La giovane donna è stata fermata nel pomeriggio di ieri in Viale XXV Luglio, dagli agenti della sezione Viabilità , per un normale controllo dei documenti di guida.
Gli agenti hanno subito notato la presenza in auto di un pass invalidi, del tipo CUDE, il certificato unico per disabili europeo che dal 15 settembre ha definitivamente sostituito in tutto il territorio nazionale il vecchio contrassegno arancione. Al successivo controllo il titolo autorizzativo è apparso falso: una riproduzione sebbene ingannevole dell’originale, una fotocopia a colori, con tanto di timbro del Comune di Lecce, perfettamente plastificata, della faccia superiore del pass.
Inizialmente la ragazza si è giustificata dicendo di averlo trovato per terra, ma in un secondo momento ha ammesso di averparzialmente duplicato un contrassegno che aveva avuto a disposizione, in passato, come badante di un’anziana signora leccese. Accompagnata al Comando di Viale Rossini la giovane è stata deferita all’autorità giudiziaria ai sensi degli artt. 485 e 489 del codice penale per contraffazione ed uso di atto falso ed il pass è stato sottoposto a sequestro giudiziario.
“La Polizia Locale è quotidianamente impegnata nell’attività di repressione del fenomeno della contraffazione e dell'utilizzo improprio dei contrassegni invalidi.” – ha tenuto a precisare il Comandante Donato Zacheo.“Il nostro scopo è quello di assicurare che le particolari agevolazioni previste per la sosta e per il transito dei veicoli al servizio delle persone con difficoltà motorie e sensoriali siano effettivamente godute dagli aventi diritto”.
“L’amministrazione comunale, convintamente, ha deciso da anni di venire incontro alle esigenze dei titolari di pass invalidi consentendo loro di parcheggiare gratuitamente negli stalli a pagamento” -ha aggiunto l’assessore al ramo Luca Pasqualini. “Ma con la stessa convinzione, come abbiamo già fatto in passato, ci costituiremo parte civile nei giudizi contro coloro che con un uso illegittimoprocurino un danno patrimoniale all’ente”.
Gli agenti hanno subito notato la presenza in auto di un pass invalidi, del tipo CUDE, il certificato unico per disabili europeo che dal 15 settembre ha definitivamente sostituito in tutto il territorio nazionale il vecchio contrassegno arancione. Al successivo controllo il titolo autorizzativo è apparso falso: una riproduzione sebbene ingannevole dell’originale, una fotocopia a colori, con tanto di timbro del Comune di Lecce, perfettamente plastificata, della faccia superiore del pass.
Inizialmente la ragazza si è giustificata dicendo di averlo trovato per terra, ma in un secondo momento ha ammesso di averparzialmente duplicato un contrassegno che aveva avuto a disposizione, in passato, come badante di un’anziana signora leccese. Accompagnata al Comando di Viale Rossini la giovane è stata deferita all’autorità giudiziaria ai sensi degli artt. 485 e 489 del codice penale per contraffazione ed uso di atto falso ed il pass è stato sottoposto a sequestro giudiziario.
“La Polizia Locale è quotidianamente impegnata nell’attività di repressione del fenomeno della contraffazione e dell'utilizzo improprio dei contrassegni invalidi.” – ha tenuto a precisare il Comandante Donato Zacheo.“Il nostro scopo è quello di assicurare che le particolari agevolazioni previste per la sosta e per il transito dei veicoli al servizio delle persone con difficoltà motorie e sensoriali siano effettivamente godute dagli aventi diritto”.
“L’amministrazione comunale, convintamente, ha deciso da anni di venire incontro alle esigenze dei titolari di pass invalidi consentendo loro di parcheggiare gratuitamente negli stalli a pagamento” -ha aggiunto l’assessore al ramo Luca Pasqualini. “Ma con la stessa convinzione, come abbiamo già fatto in passato, ci costituiremo parte civile nei giudizi contro coloro che con un uso illegittimoprocurino un danno patrimoniale all’ente”.