di Vittorio Polito - Si è svolta presso l’Hotel Excelsior di Bari la cerimonia di premiazione dei partecipanti al concorso di poesie in vernacolo pugliese, organizzata dall’Unione Italiana Lavoratori Pensionati (UIL Puglia), in collaborazione con l’A.D.A. (Associazione di volontariato per i diritti degli anziani), presieduta dal dott. Rocco Matarozzo, presente il questore Antonio De Iesu.
Quest’anno si festeggia il decennale dell’evento dedicato alla poesia nei vari dialetti della Puglia, che, oltre a conservare la sua vivacità , vede in continua crescita il numero dei partecipanti e delle composizioni che si contendono gli ambiti premi, un compleanno importante che conferma la validità dell’iniziativa.
La X edizione 2014-2015 dell’Antologia “Il mio cuore, la mia terra, la mia vita” (Levante Editori), che raccoglie tutte le poesie presentate nei vari dialetti con relativa traduzione a fronte, si avvale della prefazione del dott. Romano Bellissima, segretario generale della UIL pensionati, che auspica una crescente occupazione ed un aumento dei posti di lavoro.
Rocco Matarozzo, segretario generale UIL Pensionati di Puglia (Bari-Bat-Foggia) e presidente dell’ADA Bari, che firma l’introduzione, a proposito del dialetto scrive: «In questi dieci anni abbiamo imparato che non esiste il “barese”. La nostra antologia, che sta avendo sempre più successo e riconoscimenti non solo in Italia, è stata spesso vivisezionata e presa in prestito per alimentare critiche e polemiche tra autori. Il motivo fondamentale? Quale sia “il puro barese”. Noi in questi anni abbiamo appreso che non esiste il “barese” né, tanto meno, il “pugliese”. A Bari, da circoscrizione a circoscrizione, ed ancor più, da quartiere a quartiere, la “lingua” parlata varia in modo sensibile. Figurarsi se ci si muove di qualche chilometro…» . E la prova di quanto afferma Matarozzo sta proprio nelle poesie pubblicate nell’Antologia. Tutte scritte in maniera diversa e in modo individuale, senza seguire regole o grammatiche di sorta. Infatti, concludendo, Matarozzo sottolinea che «… non ci facciamo coinvolgere (e travolgere) da queste che noi consideriamo sterili polemiche».
Gli autori premiati: Bruno Didonna (primo premio assoluto),Vito Bellomo, Nicola Vitale, Felice Dimonte, Sante Valentino, Carmelo Zonno, Mario Iannacci, Rossana Gabellone, Tonino Fonzeca.
Menzioni speciali per: Carolina Abbaticchio, Maria Antonietta Annoscia, Pietro Arcieri, Giuseppe Armenise, Germana Bellavia, Modesto Borrelli, Nicolina Capraro, Giuseppina Caridi, Maria Carrieri, Antonietta Giuseppina Castriota, Eleonora Castriota, Vito Ciaccia, Marco Colonna, Francesco Cristallo, Lucia Anna Delle Grottaglie, Maria Teresa Delle Grottaglie, Vincenzo DeDomenico Pace, palma, Maria Pia Devanna, Antonio Di Biase, Maria Rosa Di Donna, Domenico di Gregorio, Iolanda Di Santo, Rosa Diaferio, Angela Errico, Fernando Faleo, Carmela Fasciano, Pasquale Frulli, Agostino Galati, Leonardo Giangrande, Carlo Vincenzo Greco, Domenico Iorino, Michele Lucatuorto, Emma Maddaluno, Salvatora Martina, Carmela Meraglia, Vito Mercadante, Maria Leonarda Milone, Pasqua Morcavallo, Lucia Occhionero, Giovanni Palmarini, Vincenzo Porfido, Aldo Elio Potente, Michele Pulpito, Giovanni Quarantino, Michele Raspatelli, Maria Rattenni, Gioacchino Ricco, Michele Rogato, Maria Santelia, Rosario Santoro, Teresa Schettini, Giovanni Nicola Siliberti, Francesco Tamma, Paolo Titton, Benito Tomasone, Angela Troccoli, Francesco Tunno, Maria Domenica Valentino, Michele Vinci, Stefano Viniero, Giuseppe Zaccaro, Maria Zonno.
Una menzione speciale “alla memoria” è stata assegnata ad Arturo Santoro per la composizione “Se Dante Alighieri fosse nato a Bari”. Santoro, definito “Il Trilussa dei baresi”, ha al suo attivo circa 700 tra scritti e poesie, non tutte pubblicate. Don Arturo (nella vita era commerciante in tessuti, il suo negozio era in via Argiro a Bari), ha conseguito numerosi premi, avendo saputo descrivere con mirabile precisione ed ironico umorismo, un crescendo di situazioni ed emozioni, vissute nella sua lunga vita. Ha lasciato a tutti noi un notevole patrimonio poetico e letterario, indirizzato soprattutto ai giovani con la voglia di dedicarsi con serietà e amore al dialetto barese.
Numerosissimi i diplomi di partecipazione. Meritevoli di segnalazioni i componimenti in versi di Antonio Falconetti per “Ricordi” e di Enzo Migliardi per “U Pape Frangiscke” che partecipano “fuori concorso”. A quest’ultimo autore, che ha suggerito dieci anni fa l’idea , va il plauso del dott. Matarozzo.
In un'epoca in cui la vita è pregna di singulti, di sospiri e poche gioie, l’iniziativa di un sindacato pensionati - i vecchi non sono gelosi dei giovani, hanno solo il pregio di conoscere meglio di loro il cammino dell’esistenza non fosse altro che per una maggiore militanza! - e di un calabrese integrato in Puglia come il dott. Matarozzo, ci aiutano a far crescere un fiore anche in quello che ora appare un deserto senz’anima: viva la poesia, sfogo nobile e puro da sempre per il genere umano.
Quest’anno si festeggia il decennale dell’evento dedicato alla poesia nei vari dialetti della Puglia, che, oltre a conservare la sua vivacità , vede in continua crescita il numero dei partecipanti e delle composizioni che si contendono gli ambiti premi, un compleanno importante che conferma la validità dell’iniziativa.
La X edizione 2014-2015 dell’Antologia “Il mio cuore, la mia terra, la mia vita” (Levante Editori), che raccoglie tutte le poesie presentate nei vari dialetti con relativa traduzione a fronte, si avvale della prefazione del dott. Romano Bellissima, segretario generale della UIL pensionati, che auspica una crescente occupazione ed un aumento dei posti di lavoro.
Rocco Matarozzo, segretario generale UIL Pensionati di Puglia (Bari-Bat-Foggia) e presidente dell’ADA Bari, che firma l’introduzione, a proposito del dialetto scrive: «In questi dieci anni abbiamo imparato che non esiste il “barese”. La nostra antologia, che sta avendo sempre più successo e riconoscimenti non solo in Italia, è stata spesso vivisezionata e presa in prestito per alimentare critiche e polemiche tra autori. Il motivo fondamentale? Quale sia “il puro barese”. Noi in questi anni abbiamo appreso che non esiste il “barese” né, tanto meno, il “pugliese”. A Bari, da circoscrizione a circoscrizione, ed ancor più, da quartiere a quartiere, la “lingua” parlata varia in modo sensibile. Figurarsi se ci si muove di qualche chilometro…» . E la prova di quanto afferma Matarozzo sta proprio nelle poesie pubblicate nell’Antologia. Tutte scritte in maniera diversa e in modo individuale, senza seguire regole o grammatiche di sorta. Infatti, concludendo, Matarozzo sottolinea che «… non ci facciamo coinvolgere (e travolgere) da queste che noi consideriamo sterili polemiche».
Gli autori premiati: Bruno Didonna (primo premio assoluto),Vito Bellomo, Nicola Vitale, Felice Dimonte, Sante Valentino, Carmelo Zonno, Mario Iannacci, Rossana Gabellone, Tonino Fonzeca.
Menzioni speciali per: Carolina Abbaticchio, Maria Antonietta Annoscia, Pietro Arcieri, Giuseppe Armenise, Germana Bellavia, Modesto Borrelli, Nicolina Capraro, Giuseppina Caridi, Maria Carrieri, Antonietta Giuseppina Castriota, Eleonora Castriota, Vito Ciaccia, Marco Colonna, Francesco Cristallo, Lucia Anna Delle Grottaglie, Maria Teresa Delle Grottaglie, Vincenzo DeDomenico Pace, palma, Maria Pia Devanna, Antonio Di Biase, Maria Rosa Di Donna, Domenico di Gregorio, Iolanda Di Santo, Rosa Diaferio, Angela Errico, Fernando Faleo, Carmela Fasciano, Pasquale Frulli, Agostino Galati, Leonardo Giangrande, Carlo Vincenzo Greco, Domenico Iorino, Michele Lucatuorto, Emma Maddaluno, Salvatora Martina, Carmela Meraglia, Vito Mercadante, Maria Leonarda Milone, Pasqua Morcavallo, Lucia Occhionero, Giovanni Palmarini, Vincenzo Porfido, Aldo Elio Potente, Michele Pulpito, Giovanni Quarantino, Michele Raspatelli, Maria Rattenni, Gioacchino Ricco, Michele Rogato, Maria Santelia, Rosario Santoro, Teresa Schettini, Giovanni Nicola Siliberti, Francesco Tamma, Paolo Titton, Benito Tomasone, Angela Troccoli, Francesco Tunno, Maria Domenica Valentino, Michele Vinci, Stefano Viniero, Giuseppe Zaccaro, Maria Zonno.
Una menzione speciale “alla memoria” è stata assegnata ad Arturo Santoro per la composizione “Se Dante Alighieri fosse nato a Bari”. Santoro, definito “Il Trilussa dei baresi”, ha al suo attivo circa 700 tra scritti e poesie, non tutte pubblicate. Don Arturo (nella vita era commerciante in tessuti, il suo negozio era in via Argiro a Bari), ha conseguito numerosi premi, avendo saputo descrivere con mirabile precisione ed ironico umorismo, un crescendo di situazioni ed emozioni, vissute nella sua lunga vita. Ha lasciato a tutti noi un notevole patrimonio poetico e letterario, indirizzato soprattutto ai giovani con la voglia di dedicarsi con serietà e amore al dialetto barese.
Numerosissimi i diplomi di partecipazione. Meritevoli di segnalazioni i componimenti in versi di Antonio Falconetti per “Ricordi” e di Enzo Migliardi per “U Pape Frangiscke” che partecipano “fuori concorso”. A quest’ultimo autore, che ha suggerito dieci anni fa l’idea , va il plauso del dott. Matarozzo.
In un'epoca in cui la vita è pregna di singulti, di sospiri e poche gioie, l’iniziativa di un sindacato pensionati - i vecchi non sono gelosi dei giovani, hanno solo il pregio di conoscere meglio di loro il cammino dell’esistenza non fosse altro che per una maggiore militanza! - e di un calabrese integrato in Puglia come il dott. Matarozzo, ci aiutano a far crescere un fiore anche in quello che ora appare un deserto senz’anima: viva la poesia, sfogo nobile e puro da sempre per il genere umano.