Rapporto Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo, bilancio in chiaroscuro per la Regione Puglia

ROMA - Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Sardegna e la “new entry” Emilia-Romagna: non c’è la Puglia fra le otto Regioni italiane - una in più dello scorso anno - hanno già raggiunto, con ben 6 anni di anticipo, l’obiettivo UE fissato per il 2020 del 50% di avvio a riciclo. Lo evidenzia il V Rapporto Banca Dati Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti, presentato oggi a Roma da Filippo Bernocchi, delegato ad Energia e Rifiuti dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Anzi, la Regione è ancora lontana dall’obbiettivo con il 26% di rifiuti avviati a riciclo nel 2014.

Ma non tutti i dati sono negativi: nel 2014 si è registrato in Puglia un aumento del 5,06% della raccolta differenziata, passata dal 21,04 al 26,10%, e dell’avvio al riciclo, dal 21,3 al 26%, in crescita di 4,63 punti percentuali.

A livello nazionale, lo studio evidenzia un lieve aumento (+2,03%) della produzione dei rifiuti nel 2014, termometro inequivocabile di una ripresa dei consumi e, al contempo, un aumento della raccolta differenziata (+3,67%) che ha contribuito al raggiungimento degli obiettivi di riciclo in moltissime realtà.  Allungando lo sguardo all’Italia nel suo complesso, scopriamo ancora una volta che ci troviamo di fronte a un Paese a due velocità, con un Nord dotato sia di impianti più adeguati che di una maggiore sensibilità rispetto alla tematica. Se le regioni del Centro-Nord raggiungono in media quasi il 50% di effettivo riciclo la gran parte del Mezzogiorno, in assenza di provvedimenti straordinari, difficilmente riuscirà a centrare l'obiettivo entro il 2020.

“Molti degli indicatori che emergono nel rapporto - ha spiegato Bernocchi - mettono in luce come l'Italia sia un sistema virtuoso che non solo non ha niente da invidiare agli altri paesi ritenuti a torto migliori, ma che oggi costituisce, all'interno dello stesso contesto europeo, un modello da imitare. E questo è vero anche in una situazione di crisi strutturale delle regioni del Sud, dove però iniziano a vedersi dei timidi segnali di miglioramento. E’ quindi un’Italia pronta a cogliere la sfida del passaggio da un’economia lineare a un’economia circolare, un Paese nel quale molti Comuni hanno già sviluppato un’industria del riciclo efficiente che ha trasformato i rifiuti in una reale opportunità di sviluppo per i territori”.

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