Rivalutazione pensioni: la Uil Pensionati fa ricorso collettivo alla Corte europea dei diritti dell’uomo

BARI - Anche la UIL Pensionati di Puglia sta preparando i ricorsi alla Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo per ottenere l’attuazione integrale della Sentenza della Corte Costituzionale n. 70. Lo rivela il segretario generale della UIL Pensionati di Puglia, Rocco Matarozzo, sottolineando che la decisione di aderire alla iniziativa promossa a livello nazionale dalla UIL Pensionati di intesa ed col sostegno della UIL, è stata assunta all’unanimità dal Comitato Esecutivo regionale.

Il ricorso è seguito da uno studio legale internazionale e le spese per la sua predisposizione e per l’espletamento dell’attività difensiva sono a carico della Uilp.

"Si tratta – dichiara il segretario generale nazionale Uilp, Romano Bellissima - di una azione collettiva: come Uilp avremo il mandato di rappresentare i pensionati nostri iscritti. Visti i tempi brevi per la presentazione, intendiamo raccogliere un numero sufficiente di ricorsirappresentativo dei pensionati di tutte le aree del Paese e di tutti i gruppi reddituali coinvolti dalla Sentenza della Corte. Per maggiori chiarimenti, invitiamo tutti i nostri iscritti a rivolgersi alle nostre sedi territoriali”.

"Con questa azione collettiva vogliamo dimostrare l’incompatibilità tra il D.L. n. 65, convertito nella legge n. 166 del 20 luglio 2015, e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo", aggiunge il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo.

“Il nostro obiettivo – proseguono a una voce Barbagallo e Bellissima – è soprattutto politico. Ovvero che la Corte Europea dei diritti dell’uomo condanni il Governo italiano ad adottare tutte le misure necessarie ad eliminare le cause in contrasto con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Ciò consentirebbe di trovare una soluzione in grado di risolvere il problema della mancata perequazione per tutti i pensionati. Questa iniziativa si affianca ai ricorsi all’Inps e alle cause pilota che stiamo già realizzando in ogni Regione. Siamo infatti convinti come Uilp e come Uil – concludono Barbagallo e Bellissima – che sia legittimo e necessario ripristinare un diritto che è stato negato ai pensionati e riaccendere i riflettori sulle molte discriminazioni e penalizzazioni di cui i pensionati sono vittime nel nostro Paese”.