Roma: Marino non è più sindaco, lasciano in 26

ROMA -"Sono stato accoltellato da 26 nomi e cognomi ma da un unico mandante. Questo Partito mi ha deluso per il comportamento dei suoi dirigenti perché ha rinunciato alla democrazia tradendo ciò che ha nel suo dna". Lo ha detto Ignazio Marino. "Non mi fa piacere vedere da democratico che il Pd - ha aggiunto - è andato dal notaio con chi ha militato nel partito di Berlusconi". Ed ancora: "Non ho affatto avuto un rapporto turbolento con Renzi, nell'ultimo anno non ho avuto nessun rapporto".

Il chirurgo non è più sindaco. Ventisei consiglieri comunali, uno più del quorum, si sono dimessi in Campidoglio determinando lo scioglimento dell'assemblea capitolina, della giunta, già orfana di otto assessori, e di conseguenza la decadenza del sindaco-chirurgo dalla sua carica. Ora il Prefetto di Roma dovrà nominare un commissario. L'ormai ex sindaco, però, no ci sta e si sfoga attaccando i consiglieri dimissionari "Vi siete sottomessi" e ancora: "Avete preferito il notaio all'Aula", il Pd: "Ha tradito il suo nome e il suo dna". "Una coltellata da 26 nomi ma un unico mandante".

"INDAGINI ATTO DOVUTO" - "La comunicazione delle indagini è un atto dovuto per svolgere le indagini. Io sono convinto di aver spiegato bene le mie ragioni e la mia trasparenza", risponde il sindaco Ignazio Marino alla notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati nell'inchiesta sulle spese effettuate con la carta di credito intestata al Comune.

RENZI: "NESSUNA CONGIURA" - "Marino non è vittima di una congiura di palazzo, ma un sindaco che ha perso contatto con la sua città, con la sua gente". Lo dice Matteo Renzi a Bruno Vespa nel corso di un'intervista per il libro "Donne d'Italia" in uscita il 5 novembre. "Al Pd interessa Roma, non le ambizioni di un singolo, anche se sindaco", aggiunge.
   
ORFINI: "DECIDONO PRIMARIE" - "Marchini candidato? Non è un'opzione politica per noi". Lo dice il commissario del Pd romano Matteo Orfini a 'Otto e Mezzo' che esclude anche una candidatura di Beatrice Lorenzin. "Dobbiamo cercare una candidatura che tenga insieme il centrosinistra", continua Orfini che conferma:" Sto lavorando per organizzare le primarie. E credo che saranno utili per trovare una scelta giusta per il candidato".

LE ACCUSE - I pm, scrive Repubblica, contestano i reati di peculato e concorso in falso in atto pubblico. Marino, stando a quanto si legge, avrebbe ricevuto un avviso di garanzia il 28 ottobre scorso. Quella resa nota da Repubblica non è però l'unica novità sul fronte giudiziario per il sindaco di Roma. Stando a quanto scrive il Corriere della Sera, Marino sarebbe finito nel registro degli indagati, questa volta per l'accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato, anche nel procedimento avviato nei mesi scorsi dai pm coordinati dal Procuratore, Giuseppe Pignatone, sulla "Image onlus", fondata nel 2005 dall'esponente del Pd per fornire aiuti sanitari in Honduras e nel Congo. In questo caso l'iscrizione, stando all'articolo del quotidiano milanese, sarebbe avvenuta nei mesi scorsi. Ieri la Procura aveva smentito la notizia, diffusa poco prima dal legale di Marino, di una richiesta di archiviazione del procedimento.

IERI LE DIMISSIONI - "Il sindaco di Roma, Ignazio Marino ha firmato la lettera con la quale ritira le dimissioni presentate lo scorso 12 ottobre". Così in una nota il Campidoglio. Se non fosse intervenuto questo ripensamento, le sue dimissioni sarebbero state effettive dal 2 novembre.

"Ritengo che ci sia un luogo sacro per la democrazia che è l'aula - ha detto Marino -, un consiglio comunale e io sono pronto a confrontarmi con la mia maggioranza per illustrare quanto fatto : le cose positive, gli errori e la visione per il futuro". "Alla presidente del consiglio Comunale Valeria Baglio esprimerò la mia intenzione di avere una discussione aperta, franca e trasparente nell'aula Giulio Cesare", ha detto ancora Marino anticipando la sua richiesta di convocazione dell'aula.

QUOTA 25 - Sarebbe stata raggiunta la quota dei 25 consiglieri comunali pronti a dimettersi. Ai 19 del Pd, secondo quanto si apprende, si unirebbero quattro dell'opposizione e due della maggioranza. Ai consiglieri del Pd si unirebbero dunque Daniele Parrucci di Centro democratico e Svetlana Celli della Lista civica Marino, entrambi in maggioranza. Per l'opposizione a dimettersi Alfio Marchini e Alessandro Onorato della Lista Marchini, Mino Dinoi del gruppo misto e Roberto Cantiani del Pdl. Le dimissioni contestuali dei consiglieri saranno presentate in serata o al massimo domani.

Intanto l'assessore ai trasporti Stefano Esposito e il vicesindaco di Roma Marco Causi hanno rassegnato le loro dimissioni. "Le mie dimissioni sono già partite, e non credo che sarò il solo", dice Esposito. Entrambi erano entrati nella giunta Marino con l'ultimo rimpasto, quello della "fase due".

"Torno al mio lavoro di maestro", ha detto l'assessore alla Scuola di Roma Marco Rossi Doria dopo l'annuncio di Marino di aver ritirato le sue dimissioni. Anche lui ha annuncia quindi le sue dimissioni, seguendo a ruota Esposito e Causi.

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