Romano e Mazzarano, “presentato pdl per unificare strutture assistenziali in Rsa”
BARI - "Semplificare la platea delle strutture socio-sanitarie oggi disciplinate dalle norme regionali, rivolte ad assicurare assistenza residenziale alle persone anziane non autosufficienti, attraverso l'istituzione di un'unica e sola tipologia di struttura denominata, come nel resto del Paese, 'RSA', prevedendo al suo interno tre diversi livelli assistenziali: Alta intensità; Media intensità; e Bassa intensità".
E' questo l'obiettivo della proposta di legge presentata dal capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Michele Mazzarano e dal presidente della Commissione sanità della Regione, il consigliere del Pd, Pino Romano. In questa maniera, per Romano e Mazzarano, "si supera la divisione tra RSA, RSSA e RSAA che ospitano, di fatto, la stessa tipologia di pazienti anziani non autosufficienti".
“Inoltre – proseguono - l’attuale legislazione e regolamentazione regionale prevede una valutazione dei pazienti preventiva al ricovero in struttura, che è di difficile se non impossibile attuazione, dovendo fornire tale prescritto indirizzo quasi sempre su base documentale o attraverso colloqui conoscitivi con i congiunti".
E poi, "nel volgere di brevi periodi, la situazione clinica di tali pazienti è quasi sempre modificata con la necessità del trasferimento in una struttura più appropriata".
Per quanto riguarda l'applicazione della legge, "entro 90 giorni dalla sua approvazione l’esecutivo regionale dovrà approvare un regolamento che disciplini il funzionamento delle RSA, ne riconosca gli standard strutturali, organizzativi e funzionali che hanno consentito alle strutture di ottenere le autorizzazioni definitive all’esercizio (iter peraltro non del tutto concluso) e non costringere le Aziende gestrici ad un nuovo 'tour de force'".
Si dovranno "equiparare l’alta intensità alle attuali RSA, la media alle RSSA e la bassa alle RSAA, mantenendo in vigore l’autorizzazione ottenuta, con una semplice presa d’atto da parte del Comune, della ridenominazione della struttura".
Occorrerà poi "rideterminare le tariffe per patologia e per l’alta, la media e la bassa intensità assistenziale; e prevedere il mantenimento della persona nella struttura ospitante, al mutare del quadro clinico e delle condizioni di salute, con il riconoscimento della diversa tariffa corrispondente al mutamento".
Inoltre, si dovrà "rideterminare il fabbisogno regionale di posti letto per tale tipologia unica di struttura; e stabilire che così determinato il fabbisogno per un quinquennio, è preclusa ogni possibilità di stipulare accordi contrattuali tra AASSLL ed RSA".
E' questo l'obiettivo della proposta di legge presentata dal capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Michele Mazzarano e dal presidente della Commissione sanità della Regione, il consigliere del Pd, Pino Romano. In questa maniera, per Romano e Mazzarano, "si supera la divisione tra RSA, RSSA e RSAA che ospitano, di fatto, la stessa tipologia di pazienti anziani non autosufficienti".
“Inoltre – proseguono - l’attuale legislazione e regolamentazione regionale prevede una valutazione dei pazienti preventiva al ricovero in struttura, che è di difficile se non impossibile attuazione, dovendo fornire tale prescritto indirizzo quasi sempre su base documentale o attraverso colloqui conoscitivi con i congiunti".
E poi, "nel volgere di brevi periodi, la situazione clinica di tali pazienti è quasi sempre modificata con la necessità del trasferimento in una struttura più appropriata".
Per quanto riguarda l'applicazione della legge, "entro 90 giorni dalla sua approvazione l’esecutivo regionale dovrà approvare un regolamento che disciplini il funzionamento delle RSA, ne riconosca gli standard strutturali, organizzativi e funzionali che hanno consentito alle strutture di ottenere le autorizzazioni definitive all’esercizio (iter peraltro non del tutto concluso) e non costringere le Aziende gestrici ad un nuovo 'tour de force'".
Si dovranno "equiparare l’alta intensità alle attuali RSA, la media alle RSSA e la bassa alle RSAA, mantenendo in vigore l’autorizzazione ottenuta, con una semplice presa d’atto da parte del Comune, della ridenominazione della struttura".
Occorrerà poi "rideterminare le tariffe per patologia e per l’alta, la media e la bassa intensità assistenziale; e prevedere il mantenimento della persona nella struttura ospitante, al mutare del quadro clinico e delle condizioni di salute, con il riconoscimento della diversa tariffa corrispondente al mutamento".
Inoltre, si dovrà "rideterminare il fabbisogno regionale di posti letto per tale tipologia unica di struttura; e stabilire che così determinato il fabbisogno per un quinquennio, è preclusa ogni possibilità di stipulare accordi contrattuali tra AASSLL ed RSA".