Sicurezza sul lavoro: Lecce al centro dell’Europa

LECCE - Il Comitato Europeo delle Regioni ha riunito oggi a Lecce amministratori locali ed esperti da tutta Europa per discutere di iniziative comuni per migliorare la sicurezza sul lavoro. La sfida è di evitare che la crisi  economica degli ultimi anni diventi un alibi per abbassare gli standard di sicurezza dei lavoratori e dar luogo a situazioni di concorrenza sleale e "dumping" sociale tra paesi membri o tra regioni di uno stesso Stato.

"Il Comitato si è mobilitato per elaborare proposte che consentano di proteggere meglio i lavoratori e avere regole chiare e condivise a livello europeo" ha sottolineato la presidente della Commissione Politiche Sociali e Occupazione del Comitato delle Regioni, Yoomi Renström, aggiungendo come sia urgente che la Commissione Europea intervenga per chiarire il quadro normativo al più presto. Al contempo, secondo Renström, "gli enti locali possono svolgere un ruolo fondamentale perché nel contatto quotidiano con i lavoratori e con le imprese possono diffondere la cultura della prevenzione, migliorare la consapevolezza dei rischi e delle soluzioni e monitorare la situazione raccogliendo dati e statistiche sul campo".

Priorità condivise pienamente dal Sindaco di Lecce Paolo Perrone che ha sottolineato il ruolo strategico svolto dagli enti locali e regionali e la necessità di dotarli di strumenti adeguati: "Le competenze dirette di città e regioni e le responsabilità indirette della loro attività istituzionale sul territorio rendono necessaria una seria riflessione da parte dell'Unione europea e degli Stati membri sugli strumenti a disposizione dei Comuni e delle Regioni per favorire la lotta al lavoro sommerso e per promuovere migliori condizioni di lavoro in generale". Una battaglia da condurre quotidianamente, nella gestione di situazioni molto concrete: "Gli enti locali sono tra i maggiori datori di lavoro soprattutto per l'indotto che essi determinano con appalti di lavori e di servizi affidati ad aziende terze - ha sottolineato il Sindaco - allo stesso tempo sono destinatari di importanti finanziamenti derivanti dal Fondo Sociale Europeo a cui va prestata particolare attenzione in riferimento alla sua  efficacia e alla valutazione dei risultati ottenuti e di quelli previsti".

L'armonizzazione delle normative vigenti in materia è la priorità indicata da Mauro D'Attis, consigliere comunale di Brindisi e relatore del Comitato delle regioni sul quadro strategico 2014-2020 per la sicurezza e salute dei lavoratori: "La cultura della prevenzione è fondamentale ma ci troviamo di fronte a normative differenti e disomogenee non solo tra gli Stati membri dell'Ue ma addirittura anche tra le singole regioni di uno Stato. Rischiamo così di creare fenomeni di dumping sociale e di non rispettare i diritti dei lavoratori. La sfida che lancia il Comitato è quella di chiedere alla Commissione e al Parlamento Europeo di superare questi divari con una strategia di livello europeo".

Un appello condiviso da Alessandro Delle Noci, assessore alle Politiche Comunitarie del Comune di Lecce, che ha ricordato "i dati allarmanti che provengono da Taranto e zone limitrofe sui danni  alla persona e all'ambiente causati dall'Ilva ma anche i casi di morte nelle piantagioni e nelle campagne in Puglia, a cui è legata indissolubilmente la piaga sociale del caporalato e dello sfruttamento del lavoratore, ridotto spesso in condizione di schiavitù", ribadendo il "dovere morale e sociale di combattere queste tragedie".

Il Comitato delle regioni - Il Comitato europeo delle regioni è l'assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell'UE, provenienti da tutti i 28 Stati membri. Istituito nel 1994 con il Trattato di Maastricht, ha il compito di coinvolgere nel processo decisionale dell'Unione europea gli enti regionali e locali e di informarli sulle politiche dell'UE. Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione europea consultano il CdR in relazione alle politiche europee che possono avere un'incidenza sulle regioni e sulle città. Per far parte del Comitato delle regioni, ognuno dei 350 membri e 350 supplenti deve essere titolare di un mandato elettivo o essere politicamente responsabile dinanzi a un'assemblea eletta nella propria regione o città.

Web: www.cor.europa.eu

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