di Vittorio Polito - È stato presentato nella Chiesa di Sant’Enrico il volume “Villaggio Trieste – Bari, 1956: una terra di esuli in Patria?” (LB Edizioni), alla presenza di un numeroso pubblico, quasi tutti testimoni della storia del Villaggio.
Il volume che non ha autori, ma riporta le testimonianze di Paolo Scagliarini, Giorgio Pasquale Germinario, don Giorgio Lionetti (attuale parroco di Sant’Enrico), Andrea Cannone, Papàs Antonio Magnacavallo (attuale parroco della Chiesa di San Giovanni Crisostomo del centro storico), Antonio Scagliarini e del compianto Liborio Lojacono, attraverso le colonne della “Gazzetta del Mezzogiorno, tutte persone che hanno vissuto in diretta la storia di quel Villaggio e di quei tempi.
Quella del Villaggio Trieste, che com’è noto insiste nelle immediate vicinanze dello Stadio della Vittoria e della Fiera del Levante, è una delle più affascinanti e meno conosciute storie della città di Bari, scrive Luigi Bramato. Qui hanno convissuto per decenni uomini e donne appartenenti a etnie e religioni diverse in un clima di integrazione rispettoso e spontaneo.
L’evento è stato moderato da Enrica Simonetti, (Capo servizio spettacoli della Gazzetta del Mezzogiorno, con gli interventi di Luigi Bramato (editore), Antonio Scagliarini (Istituto Storico “Don Policarpo Scagliarini”), Angelo Amoroso D’Aragona (Mediateca Regionale Pugliese), Emanuele Cavone (medico e prefatore del volume), Alessandro De Luisi (PugliArte) e Massimiliano Spizzico (presidente del III Municipio di Bari).
Emanuele Cavone, che firma la prefazione, ricorda che «La sala d’attesa del suo ambulatorio era una vera e propria agorà animata da culture, dialetti e religioni differenti, perfettamente integrate le une con le altre» e si augura che la pubblicazione possa contribuire a far conoscere un “pezzo” della storia della nostra città, sempre accogliente e solidale.
Il volume che non ha autori, ma riporta le testimonianze di Paolo Scagliarini, Giorgio Pasquale Germinario, don Giorgio Lionetti (attuale parroco di Sant’Enrico), Andrea Cannone, Papàs Antonio Magnacavallo (attuale parroco della Chiesa di San Giovanni Crisostomo del centro storico), Antonio Scagliarini e del compianto Liborio Lojacono, attraverso le colonne della “Gazzetta del Mezzogiorno, tutte persone che hanno vissuto in diretta la storia di quel Villaggio e di quei tempi.
Quella del Villaggio Trieste, che com’è noto insiste nelle immediate vicinanze dello Stadio della Vittoria e della Fiera del Levante, è una delle più affascinanti e meno conosciute storie della città di Bari, scrive Luigi Bramato. Qui hanno convissuto per decenni uomini e donne appartenenti a etnie e religioni diverse in un clima di integrazione rispettoso e spontaneo.
L’evento è stato moderato da Enrica Simonetti, (Capo servizio spettacoli della Gazzetta del Mezzogiorno, con gli interventi di Luigi Bramato (editore), Antonio Scagliarini (Istituto Storico “Don Policarpo Scagliarini”), Angelo Amoroso D’Aragona (Mediateca Regionale Pugliese), Emanuele Cavone (medico e prefatore del volume), Alessandro De Luisi (PugliArte) e Massimiliano Spizzico (presidente del III Municipio di Bari).
Emanuele Cavone, che firma la prefazione, ricorda che «La sala d’attesa del suo ambulatorio era una vera e propria agorà animata da culture, dialetti e religioni differenti, perfettamente integrate le une con le altre» e si augura che la pubblicazione possa contribuire a far conoscere un “pezzo” della storia della nostra città, sempre accogliente e solidale.