LECCE - E' già in tilt il nuovo sistema appena partito. “Come poteva andare altrimenti un prodotto nato evidentemente solo dall'ingordigia dei “mammasantissima” della sanità pugliese? ” è il primo commento della consigliera del M5S Antonella Laricchia. L'allarme è stato sollevato per tempo e non solo dal Movimento 5 Stelle che ha agito facendosi portavoce di una richiesta d'aiuto che è giunta dai territori: dai medici, dai pazienti e dal 118.
“Il nostro unico obbiettivo sin dall’inizio - dichiara la capogruppo M5S Antonella Laricchia - è stato quello di preservare vite umane impedendo l'attivazione di un servizio che, dando l'illusione di essere pubblico in sostituzione di uno privato, partiva senza alcuna sperimentazione che ne garantisse l’efficacia. Un servizio che tra l’altro ci costa immensamente di più di quello privato sia in termini economici che soprattutto in termini di pericolo di vite umane”.
“Appena abbiamo iniziato ad interessarci al caso e abbiamo cercato di andare oltre le menzogne che venivano raccontate alla stampa - racconta la portavoce pentastellata - ci è successo di tutto: abbiamo inoltrato richieste di accesso agli atti senza ottenere risposte, pasticci con i protocolli, telefonate con cui ci invitavano a risolvere tutto "a voce", accuse di agire per conto del gestore privato e addirittura messaggi anonimi. La verità, anche alla luce di quanto accaduto, è una sola ed è quella individuata da noi attraverso i documenti, due interrogazioni, le denunce a tutte le procure di Puglia, le visite alla centrale del Policlinico inesistente. Una verità che nessuna manipolazione dei fatti potrà riuscire ad alterare: il nuovo servizio di telecardiologia costa di più e vale molto meno del vecchio”.
Perché quindi accanirsi tanto per il suo avvio? La risposta secondo i 5 Stelle potrebbe essere nei presunti conflitti di interesse dell'addetto stampa del Policlinico rivelati ieri da “Il Quotidiano Italiano” e per cui hanno già chiesto al presidente Emiliano di ricevere la relazione scritta dal Dott. Amoruso stesso a sua difesa. O magari potrebbe trovarsi nelle anticipazioni che sempre “Il Quotidiano Italiano” sembra voler svelare prossimamente riguardo Pomo, ormai ex dirigente dell'area Salute della regione Puglia.
“Noi cittadini nelle istituzioni non vogliamo in questo momento fare i magistrati nè i burocrati che tergiversano tra le carte alla ricerca di una verità diversa da quella dei fatti, come a nostro parere, è successo e sta succedendo per Michele Emiliano. Il compito che ci hanno affidato i cittadini è quello di fare politica avendo a cuore la cosa pubblica e pertanto scegliendo il migliore tra i servizi, pubblici o privati che siano".
"Togliete subito quelle vite umane dalle grinfie di chi sta incantando tutti, Presidente di Regione compreso" tuona la Laricchia che conclude: "Vi basterà lasciare per un attimo i vostri uffici e le riunioni con i soliti “mammasantissima”. Se andrete sul territorio e parlerete con gli operatori constaterete con i vostri occhi la realtà dei fatti e troverete tutte le motivazioni necessarie per sospendere immediatamente quel servizio di morte”.
“Il nostro unico obbiettivo sin dall’inizio - dichiara la capogruppo M5S Antonella Laricchia - è stato quello di preservare vite umane impedendo l'attivazione di un servizio che, dando l'illusione di essere pubblico in sostituzione di uno privato, partiva senza alcuna sperimentazione che ne garantisse l’efficacia. Un servizio che tra l’altro ci costa immensamente di più di quello privato sia in termini economici che soprattutto in termini di pericolo di vite umane”.
“Appena abbiamo iniziato ad interessarci al caso e abbiamo cercato di andare oltre le menzogne che venivano raccontate alla stampa - racconta la portavoce pentastellata - ci è successo di tutto: abbiamo inoltrato richieste di accesso agli atti senza ottenere risposte, pasticci con i protocolli, telefonate con cui ci invitavano a risolvere tutto "a voce", accuse di agire per conto del gestore privato e addirittura messaggi anonimi. La verità, anche alla luce di quanto accaduto, è una sola ed è quella individuata da noi attraverso i documenti, due interrogazioni, le denunce a tutte le procure di Puglia, le visite alla centrale del Policlinico inesistente. Una verità che nessuna manipolazione dei fatti potrà riuscire ad alterare: il nuovo servizio di telecardiologia costa di più e vale molto meno del vecchio”.
Perché quindi accanirsi tanto per il suo avvio? La risposta secondo i 5 Stelle potrebbe essere nei presunti conflitti di interesse dell'addetto stampa del Policlinico rivelati ieri da “Il Quotidiano Italiano” e per cui hanno già chiesto al presidente Emiliano di ricevere la relazione scritta dal Dott. Amoruso stesso a sua difesa. O magari potrebbe trovarsi nelle anticipazioni che sempre “Il Quotidiano Italiano” sembra voler svelare prossimamente riguardo Pomo, ormai ex dirigente dell'area Salute della regione Puglia.
“Noi cittadini nelle istituzioni non vogliamo in questo momento fare i magistrati nè i burocrati che tergiversano tra le carte alla ricerca di una verità diversa da quella dei fatti, come a nostro parere, è successo e sta succedendo per Michele Emiliano. Il compito che ci hanno affidato i cittadini è quello di fare politica avendo a cuore la cosa pubblica e pertanto scegliendo il migliore tra i servizi, pubblici o privati che siano".
"Togliete subito quelle vite umane dalle grinfie di chi sta incantando tutti, Presidente di Regione compreso" tuona la Laricchia che conclude: "Vi basterà lasciare per un attimo i vostri uffici e le riunioni con i soliti “mammasantissima”. Se andrete sul territorio e parlerete con gli operatori constaterete con i vostri occhi la realtà dei fatti e troverete tutte le motivazioni necessarie per sospendere immediatamente quel servizio di morte”.