(ANSA/AP) |
Durante la sua azione, il giovane ha ucciso almeno 10 persone e ferito altre 20. Avrebbe aperto il fuoco in diverse classi e potrebbe aver fatto riferimento al suo piano in conversazioni avute online la sera precedente.
L'allarme è scattato alle 10:10 del mattino ora locale, ore 19.10 in Italia. La polizia ha ricevuto una chiamata che l'avvertiva della presenza di uno sparatore nel college. Anche l'Fbi è stata allertata.
La polizia ha anche setacciato l'auto del giovane killer alla ricerca di possibili esplosivi. Gli investigatori sono andati anche dove abitava.
Tra l'altro postando su Twitter un messaggio: "Domani non andate a scuola". Un copione purtroppo già visto in molti altri casi. Così l'America fa ancora una volta i conti con l'impressionante scia di sangue provocata nel corso degli anni di tanti assassinii di massa: dal massacro della Columbine School a quello del campus di Virginia Tech, dalla strage di bambini della Sandy Hook Elementary School alla carneficina nel cinema di Aurora.
IL DOLORE DI OBAMA - "Possiamo fare qualcosa per cambiare le cose, ma non posso farlo da solo. Spero di non dover tornare di nuovo qui nel mio mandato da presidente a fare le condoglianze. Ma, basandomi sulle mie esperienze, non posso garantirlo". Lo ha detto il presidente Usa, Barack Obama, in diretta tv visibilmente scosso e commosso dopo la sparatoria nell'Oregon. "Di fronte questi episodi che si ripetono le preghiere non bastano", ha detto il presidente, sottolineando come "ancora una volta le vite di famiglie sono cambiate per sempre". "Siamo l'unico Paese moderno al mondo che vede questo tipo di sparatoria quasi ogni mese. Sono diventati una routine". Non ci sono leggi sufficienti sul controllo delle armi. Siamo tutti collettivamente responsabili per questo tipo di tragedie. Gli Usa sono l'unico Paese avanzato dove non e' possibile varare una legge di buon senso sulle armi da fuoco, come vorrebbe la maggioranza degli americani", ha concluso.