BARI - “Il piano degli interventi redatto dal Commissario delegato è frutto di scelte schizofreniche oltre ad avere fin dall’inizio una fattibilità tecnica molto bassa e trascurabile.” lo dichiara il consigliere regionale del M5S Cristian Casili che prosegue: “I risultati conseguiti al 31 luglio 2015 a seguito di interventi a carico delle piante ospiti e dei vettori che avrebbero richiesto risorse per 13.610.000,00 euro sono stati fallimentari. È stata aggiornata e riperimetrata più volte la delimitazione delle aree colpite da CoDiRo. Misure di contenimento che hanno bloccato importanti comparti vivaistici come quello idruntino delle barbatelle che vale 20 milioni di euro e da lavoro a 700 addetti, materiale vegetale, questo, che è stato dimostrato scientificamente essere esente da xylella. Oggi si vuole senza scienza e coscienza abbattere circa 3000 ulivi che aumenteranno a breve. Abbattere il paziente per non curarlo è aberrante. In una fase cruciale dell'olivicoltura pugliese tutto il Consiglio regionale, non può e non deve caricarsi le gravi responsabilità di cui si stanno macchiando Ministro, Commissari europei e tutti gli enti coinvolti nella gestione della crisi.”
Secondo il consigliere pentastellato si starebbe perdendo tempo prezioso dietro inutili e dannose misure di contenimento sprecando risorse pubbliche che potrebbero essere impiegate nell’immediato in misure alternative. “Emblematico il caso dell’ agro di Trepuzzi – prosegue Casili - dove già nell’aprile del 2014 si sono sacrificati 64 alberi per salvare gli altri. Gli abbattimenti sono stati tanto efficaci che oggi sempre sullo stesso agro saranno abbattuti 830 ulivi tra cui anche piante secolari. Spero che proprietari o conduttori degli uliveti non si vendano per un piatto di lenticchie vista l’esiguità degli indennizzi che sono una bestemmia per il nostro territorio. L’approccio eradicativo – conclude - deve lasciare spazio a interventi di cura e profilassi, unica via per bloccare l'espansione del CoDiRo. Mettiamoci la coscienza in pace che con la batteriosi si dovrà convivere”.
Secondo il consigliere pentastellato si starebbe perdendo tempo prezioso dietro inutili e dannose misure di contenimento sprecando risorse pubbliche che potrebbero essere impiegate nell’immediato in misure alternative. “Emblematico il caso dell’ agro di Trepuzzi – prosegue Casili - dove già nell’aprile del 2014 si sono sacrificati 64 alberi per salvare gli altri. Gli abbattimenti sono stati tanto efficaci che oggi sempre sullo stesso agro saranno abbattuti 830 ulivi tra cui anche piante secolari. Spero che proprietari o conduttori degli uliveti non si vendano per un piatto di lenticchie vista l’esiguità degli indennizzi che sono una bestemmia per il nostro territorio. L’approccio eradicativo – conclude - deve lasciare spazio a interventi di cura e profilassi, unica via per bloccare l'espansione del CoDiRo. Mettiamoci la coscienza in pace che con la batteriosi si dovrà convivere”.