BERGAMO - Udienza a porte chiuse quest'oggi al processo per l'omicidio della tredicenne Yara Gambirasio. In aula l'anatomopatologa ha mostrato le immagini del corpo della giovane vittima. I tagli sul corpo della brembatese furono inflitti mentre la ragazza ormai non si muoveva più. Lo ha spiegato il consulente della Procura, la professoressa Cristina Cattaneo, nel processo a carico di Massimo Bossetti.
"Erano tagli precisi che, pertanto - ha detto il medico legale - furono fatti mentre Yara non si muoveva e, inoltre, non vi è alcuna ferita da difesa". Nessuna delle ferite da arma da taglio, fatte probabilmente con un coltello, era risultata mortale.
La ragazza, quindi, morì per alcune concause: i tagli, alcuni traumi che aveva al capo e per il fatto di essere rimasta alcune ore al freddo nel campo in cui fu ritrovata. La morte, ha riferito il medico legale, subentrò "intorno alla mezzanotte, o comunque nelle prime ore del giorno successivo".
Yara morì il giorno della sua scomparsa per una serie di concause: la debolezza derivante dal sanguinamento a causa delle ferite d'arma da taglio, per quanto non mortali, che aveva sul corpo; alcune lesioni al capo, anch'esse non letali, e il fatto che rimase per ore nel campo di Chignolo d'Isola, dato che anche l'ipotermia fu causa del decesso.
"Erano tagli precisi che, pertanto - ha detto il medico legale - furono fatti mentre Yara non si muoveva e, inoltre, non vi è alcuna ferita da difesa". Nessuna delle ferite da arma da taglio, fatte probabilmente con un coltello, era risultata mortale.
La ragazza, quindi, morì per alcune concause: i tagli, alcuni traumi che aveva al capo e per il fatto di essere rimasta alcune ore al freddo nel campo in cui fu ritrovata. La morte, ha riferito il medico legale, subentrò "intorno alla mezzanotte, o comunque nelle prime ore del giorno successivo".
Yara morì il giorno della sua scomparsa per una serie di concause: la debolezza derivante dal sanguinamento a causa delle ferite d'arma da taglio, per quanto non mortali, che aveva sul corpo; alcune lesioni al capo, anch'esse non letali, e il fatto che rimase per ore nel campo di Chignolo d'Isola, dato che anche l'ipotermia fu causa del decesso.