“007 Spectre”: la recensione

di Frédéric Pascali - Tocca a un inusuale, e spettacolare, piano sequenza di circa 10 minuti, nel bel mezzo di Città del Messico, il compito di alzare il sipario sul ventiquattresimo episodio dedicato alla saga dell’agente segreto 007. Diretto da Sam Mendez, già regista del precedente “Skyfall”, e interpretato per la quarta volta da Daniel Craig, l’ultimo James Bond realizza grandi numeri al botteghino ma si rivela inferiore alle attese. “Spectre” si trasforma ben presto in una specie di lungo e articolato riepilogo del Mondo di 007, con la ricomparsa di uno dei suoi nemici storici, Ernst Stavro Blofeld, visto l’ultima volta nel “Mai dire mai” interpretato da Sean Connery ben 32 anni prima.

Tra le nebbie del passato del precedente “Skyfall”, conclusosi con la morte di M, James Bond si muove alla ricerca del suo assassino e dell’ ennesima organizzazione criminale che si prefigge di governare il mondo. Spalleggiato dagli amici Q e MoneyPenny deve gestire un rapporto difficile con il suo nuovo capo, Gareth Mallory, il nuovo M, e salvare la bellissima Madeleine, figlia di Mr.White, un suo vecchio nemico finito nelle liste di proscrizione della Spectre.

Scritto da John Logan, Neal Purvis, Robert Wade e Jez Butterworth, quest’episodio pecca proprio nell’elemento fondante del genere: la suspense. È la grande assente dell’intero racconto, troppo intento a specchiarsi nelle sue vanità e nei suoi cliché che alla fine ne inaridiscono le logiche e le deduzioni. L’azione non manca, l’Aston Martin di Bond romba e seduce sul Lungotevere, ma l’effetto non si discosta da quella salottiera e rassicurante considerazione da déjà vu. Il finale è un rebus già risolto dal nugolo di indizi ampiamente disseminati nella prima parte, mentre resta il pathos di un’emozione che non va oltre una lunga, elegante e laccata passerella di un genere che in fin dei conti si fa amare proprio per questo.

Tra gli interpreti, accanto a Daniel Craig spiccano Lea Seydoux, “Madelaine”, e Christoph Waltz, “Stavro Blofeld”. Delude Monica Bellucci, relegata in un ruolo da copertina e con battute assolutamente incolori.

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