Turchia: Erdogan ha la maggioranza assoluta. Scontri tra polizia e curdi

(ANSA/AP)
ISTANBUL - Scontri tra polizia e manifestanti curdi sono in corso a Diyarbakir, principale città curda del sud-est della Turchia, dopo i primi risultati del voto di oggi che indicano il trionfo di Erdogan. Lo riferiscono media locali parlando di incendi e barricate nelle strade, dove la polizia avrebbe sparato gas lacrimogeni.

Importante riconferma dell'Akp in Turchia. Secondo i dati diffusi dalla tv privata Cnn Turk, il partito del presidente Recep Tayyip Erdogan ritroverebbe la maggioranza assoluta nel Parlamento turco. Con il 77% dei seggi scrutinati, l'Akp avrebbe il 50,9% dei suffragi. Il partito filo-curdo Hdp sarebbe al 10,5%, ancora sopra la soglia di sbarramento per entrare in Parlamento. A questo punto dello spoglio, il partito socialdemocratico Chp sarebbe al 23,8%, mentre il nazionalista Mhp all' 11,7%. Tutti i partiti di opposizione a Erdogan farebbero quindi registrare un calo. I dati, al momento, non sono exit poll né proiezioni.

L'obiettivo dichiarato di Erdogan è non solo ottenere ovviamente la maggioranza assoluta per il suo partito ma cambiare la costituzione turca in senso presidenzialista. Il parlamento turco è composto da 550 seggi. Per formare un governo ne occorrono almeno 276, mentre con la maggioranza qualificata dei 2/3 (367 seggi) è possibile cambiare la Costituzione. Tuttavia, se una riforma costituzionale viene votata da almeno 330 parlamentari può successivamente essere approvata attraverso un referendum popolare.

Le urne sono aperte da stamane alle 6 nel Paese, che torna al voto a meno di 5 mesi dalle ultime elezioni, tra un crescendo di timori di violenze e allarmi per il rischio di brogli caratterizzano la consultazione. A presidiare i seggi ci sono 385 mila agenti. In lizza 16 partiti, con una soglia di sbarramento record al 10%.

Un voto ad altissima tensione dopo che a giugno l'Akp del presidente Erdogan ha perso per la prima volta dal 2002 la maggioranza per governare da solo. A presidiare i seggi, come detto, ci saranno 385 mila agenti, di cui 255 mila poliziotti e 130 mila gendarmi aggiunti per rafforzare le misure di sicurezza.

Un importante schieramento che però non basta a fugare i timori di violenze e irregolarità specie nel sud-est a maggioranza curda, che arriva al voto quasi in stato d'assedio. Nonostante il cessate il fuoco unilaterale dichiarato dal Pkk 20 giorni fa, gli scontri con l'esercito di Ankara, che da luglio hanno provocato centinaia di morti, sono proseguiti.