BARI - Questa mattina il sindaco Antonio Decaro è intervenuto alla cerimonia per il 38° anniversario dell’assassinio di Benedetto Petrone, accoltellato a morte il 28 novembre del 1977 da un gruppo di ragazzi aderenti al Fronte della Gioventù.
La commemorazione, organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con il Comitato 28 novembre, l’ANPI, l’ARCI, la Camera del Lavoro, la CGIL e l’IPSAIC, si è tenuta prima in via Benedetto Petrone e poi in piazza Libertà presso la lapide commemorativa.
“La città di Bari oggi si stringe attorno al ricordo di Benedetto Petrone - ha dichiarato il sindaco - un ragazzo ucciso dalla violenza dell’ideologia dei fascisti. Quel 28 novembre perse la vita per mano di altri ragazzi. Benny era una persona per bene, faceva l’operaio e pensava di restituire, attraverso la militanza politica, dignità al proprio quartiere, Bari vecchia. Voleva difendere i valori della libertà e della democrazia attraverso l’impegno antifascista, un impegno sul quale è fondata la nostra Repubblica. La nostra testimonianza, qui oggi, ha un senso soltanto se ricordiamo per non dimenticare. Non dobbiamo dimenticare ciò che è successo in questa piazza 38 anni fa perché le ideologie non devono essere un pretesto per dar vita a manifestazioni violente e sanguinarie. Questo è uno di quei periodi storici che ciclicamente sono attraversati dal fanatismo, cui non dobbiamo lasciare spazio. Non dobbiamo mai dimenticare che nel nostro Paese siamo nati liberi, per questo è necessario continuare a lottare affinché la libertà resti il presupposto fondamentale della vita stessa”.
Tra gli altri, hanno partecipato anche il presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo e la sorella di Benedetto, Porzia Petrone.
La manifestazione è proseguita con l’inaugurazione della mostra fotografica permanente intitolata “Benedetto Petrone. Storia e memoria della città”, presso la sede ARCI, in piazza San Pietro 28, a Bari vecchia.
La commemorazione, organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con il Comitato 28 novembre, l’ANPI, l’ARCI, la Camera del Lavoro, la CGIL e l’IPSAIC, si è tenuta prima in via Benedetto Petrone e poi in piazza Libertà presso la lapide commemorativa.
“La città di Bari oggi si stringe attorno al ricordo di Benedetto Petrone - ha dichiarato il sindaco - un ragazzo ucciso dalla violenza dell’ideologia dei fascisti. Quel 28 novembre perse la vita per mano di altri ragazzi. Benny era una persona per bene, faceva l’operaio e pensava di restituire, attraverso la militanza politica, dignità al proprio quartiere, Bari vecchia. Voleva difendere i valori della libertà e della democrazia attraverso l’impegno antifascista, un impegno sul quale è fondata la nostra Repubblica. La nostra testimonianza, qui oggi, ha un senso soltanto se ricordiamo per non dimenticare. Non dobbiamo dimenticare ciò che è successo in questa piazza 38 anni fa perché le ideologie non devono essere un pretesto per dar vita a manifestazioni violente e sanguinarie. Questo è uno di quei periodi storici che ciclicamente sono attraversati dal fanatismo, cui non dobbiamo lasciare spazio. Non dobbiamo mai dimenticare che nel nostro Paese siamo nati liberi, per questo è necessario continuare a lottare affinché la libertà resti il presupposto fondamentale della vita stessa”.
Tra gli altri, hanno partecipato anche il presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo e la sorella di Benedetto, Porzia Petrone.
La manifestazione è proseguita con l’inaugurazione della mostra fotografica permanente intitolata “Benedetto Petrone. Storia e memoria della città”, presso la sede ARCI, in piazza San Pietro 28, a Bari vecchia.