BARI - Contrasto alla povertà e alla discriminazione sociale attraverso un programma sperimentale di cooperazione tra Bari e Patrasso, in Grecia. Si tratta del progetto NEB.SOC. - Neighborhood Social Planning and Development, finanziato dal Programma ETCP Grecia Italia 2007-2013 - Asse III- Misura 3.3, realizzato con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei territori coinvolti, ovvero Bari e Patrasso. Un progetto che ha raccolto, altresì, utili risultati per enti pubblici per attuare le migliori strategie di contrasto alla povertà, investendo al meglio, nella prossima programmazione, i fondi strutturali dell’Agenda Europa 2020.
Questi i temi dell’Info Day sul progetto “NEB. SOC: un’esperienza d’inclusione sociale”, svoltosi questa mattina a Bari, nella Sala consiliare della Città Metropolitana, alla presenza di amministratori comunali e regionali pugliesi, tecnici ed esperti coinvolti nel progetto. Una giornata di lavoro per raccontare l’esperienza di NEB. SOC. e, nel corso di una tavola rotonda, provare a definire gli strumenti più idonei da mettere in atto, come governo regionale e comunale, per il contrasto alle povertà. Nonché mettere a punto interventi integrati tra amministrazioni locali e nazionali, utilizzando i Fondi strutturali, in linea con la strategia Europa 2020.
“Con il progetto NEB.SOC abbiamo provato a dare risposte alle fasce più deboli della popolazione in stato di povertà attraverso azioni di carattere innovativo nell’ambito del mercato del lavoro – dichiara l’assessore alle Politiche attive del lavoro Paola Romano -. Più di 80 over 55 disoccupati con meno di 3000 euro di reddito ISEE hanno svolto un tirocinio formativo presso un'impresa retribuiti dal Comune, arricchendo così il proprio curriculum e spezzando la catena del'esclusione sociale e lavorativa. Abbiamo scelto di partire dai cittadini baresi più deboli, ma al tempo stesso abbiamo voluto inserire l'azione in un contesto europeo promuovendo tra Italia e Grecia azioni comuni che possano valorizzare i servizi e lo scambio e lo studio di buone pratiche”.
Il progetto NEB.SOC, promosso e realizzato da Comune di Bari, Istituto di ricerca Sociale ed Economica della Puglia (IPRES Puglia), Comune di Patrasso e Agenzia di Sviluppo Sociale di Patrasso (Kodip), ha consentito di attuare, attraverso azioni sperimentali, percorsi d’inclusione sociale e lavorativa in favore delle persone residenti nel capoluogo pugliese e nel comune greco a rischio di esclusione sociale. Obiettivo: creare una rete di carattere transfrontaliero anche attraverso l’Information Technology, al fine di promuovere azioni comuni che possano valorizzare i servizi d’integrazione sociale, lavorativa, nonché lo scambio di buone pratiche tra l’Italia e la Grecia. Tra i partner, insieme al Comune di Bari, l’Istituto di ricerca Sociale ed Economica (IPRES), il Comune di Patrasso e l’Agenzia di Sviluppo Sociale di Patrasso (Kodip).
A fornire nel dettaglio le informazioni di NEB.SOC. i referenti dei partner di progetto: la dirigente della ripartizione Politiche giovanili del Comune barese, Luciana Cazzolla, per l’Ipres Gianfranco Gadaleta, Vasileios Papaioannou del Comune di Patrasso e Amalia Traka dell’agenzia greca Kodip.
In totale 24 mesi di progetto che si concluderà entro la fine dell’anno 2015, con un importo complessivo di 1 milione e 300 mila euro circa, di cui 384 mila (tutti fondi del Programma Interreg. Italia Grecia 2007-2013) affidati al Comune di Bari. L’amministrazione barese, infatti, ha attuato un’azione pilota riguardante l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati a rischio di esclusione sociale, dedicato ad oltre 80 cittadini che concluderanno il proprio percorso di tirocinio a fine novembre 2015.
"Un ringraziamento particolare per la riuscita di questa azione progettuale - commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico - va ai servizi socio-educativi, agli uffici amministrativi e a ogni singolo cittadino coinvolto per aver accettato, insieme all'amministrazione centrale, di sperimentare un approccio differente di welfare che promuovesse l’emancipazione e l’autonomia piuttosto che forme tradizionali di assistenza e mero sostegno economico. Certo, è necessario continuare a lavorare in questa direzione e immaginare azioni che favoriscano l’accesso al mondo del lavoro anche a chi è in condizioni di oggettiva difficoltà, ad esempio quei cittadini, e ce ne sono tanti, che non hanno concluso la scuola dell’obbligo e dunque non possiedono titoli di studio adeguati. Solo così facendo saremo in grado di offrire opportunità reali a tutti”.
Il Comune di Bari, oltre ai sei workshop organizzati sulle tematiche sociali (tre in Italia e tre in Grecia), ha, altresì, sviluppato un portale, www.nebsoc.eu, con applicazioni GIS (sistema informatico geografico) per consentire d’identificare le disparità sociali all’interno delle aree pilota considerate, offrendo soluzioni specifiche e di e-learning. L’IPRES, come ente di ricerca e partner di progetto, ha sviluppato una raccolta delle buone prassi a livello comunitario sull’inclusione lavorativa. Materiale utile a mettere in atto una programmazione sempre più adatta ai bisogni diversificati delle persone e dei territori di appartenenza.
Una giornata di lavori fitta d’interventi, dunque, alla presenza, tra gli altri, dell’assessore della Regione Puglia alla Formazione, Sebastiano Leo, dell’assessore regionale al Welfare, Salvatore Negro , del presidente dell’Ipres, Vito Sandro Leccese, e del vice presidente di Kodip, Eleni Birli. Nel corso della tavola rotonda sono intervenuti il funzionario responsabile per il Comune di Bari delle azioni per l’inclusione lavorativa, Franco Lacarra, il componente del Gruppo di lavoro PON METRO di Bari, Luigi Ranieri, il docente universitario e coordinatore del corso in Economia e Commercio, Vito Peragine, e la dirigente regionale del Servizio Politiche per il Lavoro, Francesca Abbrescia.
Sul tema “Cooperazione territoriale Europea: il Programma Grecia Italia 2014-2020” l’approfondimento affidato al dirigente del Settore Mediterraneo della Regione Puglia, Bernardo Notarangelo. Alla tavola rotonda, moderata dall’assessora Paola Romano, sul ruolo delle Amministrazioni Locali e sugli strumenti a loro disposizione per contrastare la povertà, hanno preso parte, tra gli altri, l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, Franco Lacarra, Luigi Ranieri, Vito Peragine, e la dirigente regionale del Servizio Politiche per il Lavoro Francesca Abbrescia.
Questi i temi dell’Info Day sul progetto “NEB. SOC: un’esperienza d’inclusione sociale”, svoltosi questa mattina a Bari, nella Sala consiliare della Città Metropolitana, alla presenza di amministratori comunali e regionali pugliesi, tecnici ed esperti coinvolti nel progetto. Una giornata di lavoro per raccontare l’esperienza di NEB. SOC. e, nel corso di una tavola rotonda, provare a definire gli strumenti più idonei da mettere in atto, come governo regionale e comunale, per il contrasto alle povertà. Nonché mettere a punto interventi integrati tra amministrazioni locali e nazionali, utilizzando i Fondi strutturali, in linea con la strategia Europa 2020.
“Con il progetto NEB.SOC abbiamo provato a dare risposte alle fasce più deboli della popolazione in stato di povertà attraverso azioni di carattere innovativo nell’ambito del mercato del lavoro – dichiara l’assessore alle Politiche attive del lavoro Paola Romano -. Più di 80 over 55 disoccupati con meno di 3000 euro di reddito ISEE hanno svolto un tirocinio formativo presso un'impresa retribuiti dal Comune, arricchendo così il proprio curriculum e spezzando la catena del'esclusione sociale e lavorativa. Abbiamo scelto di partire dai cittadini baresi più deboli, ma al tempo stesso abbiamo voluto inserire l'azione in un contesto europeo promuovendo tra Italia e Grecia azioni comuni che possano valorizzare i servizi e lo scambio e lo studio di buone pratiche”.
Il progetto NEB.SOC, promosso e realizzato da Comune di Bari, Istituto di ricerca Sociale ed Economica della Puglia (IPRES Puglia), Comune di Patrasso e Agenzia di Sviluppo Sociale di Patrasso (Kodip), ha consentito di attuare, attraverso azioni sperimentali, percorsi d’inclusione sociale e lavorativa in favore delle persone residenti nel capoluogo pugliese e nel comune greco a rischio di esclusione sociale. Obiettivo: creare una rete di carattere transfrontaliero anche attraverso l’Information Technology, al fine di promuovere azioni comuni che possano valorizzare i servizi d’integrazione sociale, lavorativa, nonché lo scambio di buone pratiche tra l’Italia e la Grecia. Tra i partner, insieme al Comune di Bari, l’Istituto di ricerca Sociale ed Economica (IPRES), il Comune di Patrasso e l’Agenzia di Sviluppo Sociale di Patrasso (Kodip).
A fornire nel dettaglio le informazioni di NEB.SOC. i referenti dei partner di progetto: la dirigente della ripartizione Politiche giovanili del Comune barese, Luciana Cazzolla, per l’Ipres Gianfranco Gadaleta, Vasileios Papaioannou del Comune di Patrasso e Amalia Traka dell’agenzia greca Kodip.
In totale 24 mesi di progetto che si concluderà entro la fine dell’anno 2015, con un importo complessivo di 1 milione e 300 mila euro circa, di cui 384 mila (tutti fondi del Programma Interreg. Italia Grecia 2007-2013) affidati al Comune di Bari. L’amministrazione barese, infatti, ha attuato un’azione pilota riguardante l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati a rischio di esclusione sociale, dedicato ad oltre 80 cittadini che concluderanno il proprio percorso di tirocinio a fine novembre 2015.
"Un ringraziamento particolare per la riuscita di questa azione progettuale - commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico - va ai servizi socio-educativi, agli uffici amministrativi e a ogni singolo cittadino coinvolto per aver accettato, insieme all'amministrazione centrale, di sperimentare un approccio differente di welfare che promuovesse l’emancipazione e l’autonomia piuttosto che forme tradizionali di assistenza e mero sostegno economico. Certo, è necessario continuare a lavorare in questa direzione e immaginare azioni che favoriscano l’accesso al mondo del lavoro anche a chi è in condizioni di oggettiva difficoltà, ad esempio quei cittadini, e ce ne sono tanti, che non hanno concluso la scuola dell’obbligo e dunque non possiedono titoli di studio adeguati. Solo così facendo saremo in grado di offrire opportunità reali a tutti”.
Il Comune di Bari, oltre ai sei workshop organizzati sulle tematiche sociali (tre in Italia e tre in Grecia), ha, altresì, sviluppato un portale, www.nebsoc.eu, con applicazioni GIS (sistema informatico geografico) per consentire d’identificare le disparità sociali all’interno delle aree pilota considerate, offrendo soluzioni specifiche e di e-learning. L’IPRES, come ente di ricerca e partner di progetto, ha sviluppato una raccolta delle buone prassi a livello comunitario sull’inclusione lavorativa. Materiale utile a mettere in atto una programmazione sempre più adatta ai bisogni diversificati delle persone e dei territori di appartenenza.
Una giornata di lavori fitta d’interventi, dunque, alla presenza, tra gli altri, dell’assessore della Regione Puglia alla Formazione, Sebastiano Leo, dell’assessore regionale al Welfare, Salvatore Negro , del presidente dell’Ipres, Vito Sandro Leccese, e del vice presidente di Kodip, Eleni Birli. Nel corso della tavola rotonda sono intervenuti il funzionario responsabile per il Comune di Bari delle azioni per l’inclusione lavorativa, Franco Lacarra, il componente del Gruppo di lavoro PON METRO di Bari, Luigi Ranieri, il docente universitario e coordinatore del corso in Economia e Commercio, Vito Peragine, e la dirigente regionale del Servizio Politiche per il Lavoro, Francesca Abbrescia.
Sul tema “Cooperazione territoriale Europea: il Programma Grecia Italia 2014-2020” l’approfondimento affidato al dirigente del Settore Mediterraneo della Regione Puglia, Bernardo Notarangelo. Alla tavola rotonda, moderata dall’assessora Paola Romano, sul ruolo delle Amministrazioni Locali e sugli strumenti a loro disposizione per contrastare la povertà, hanno preso parte, tra gli altri, l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, Franco Lacarra, Luigi Ranieri, Vito Peragine, e la dirigente regionale del Servizio Politiche per il Lavoro Francesca Abbrescia.