Bari, traslazione di 66 resti di caduti della Seconda guerra mondiale

BARI - Martedì 17 novembre 2015, con inizio alle ore 10.00, la solenne cerimonia di traslazione di 66 resti mortali presso il Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari.

Troveranno una sistemazione definitiva nel Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari i resti di 66 Soldati italiani caduti durante la 2ª Guerra Mondiale, 62 provenienti dalla ex Jugoslavia, esattamente dalle città svlovene di Jaudissina, Tolmino, Dobova e Doberdò e 4 dall’Albania, dalle città di Permet e Tepelene.

Dei caduti, 65 risultano “Ignoti”, mentre i resti di un solo caduto appartengono al Soldato Giuseppe Bornaghi, nato a Vaprio d’Adda (MI) che ha combattuto con il 78° Reggimento Fanteria “Lupi di Toscana” nella zona di Tepelene morendo durante i combattimenti il 18.03.1941.

Questi nostri soldati sono stati trovati a seguito di campagne di ricerca condotte dal Ministero della Difesa/Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti. In Jugoslavia sono stati trovati su segnalazione di cittadini jugoslavi e in occasione di ritrovamenti da parte di privati nelle prossimità delle zone dei combattimenti o degli ormai dismessi cimiteri di guerra. In Albania, sono stati trovati durante lavori di scavo sempre in prossimità di vecchi cimiteri di guerra.

A rendere gli onori ai 66 resti sarà un picchetto Interforze del Presidio Militare di Bari e la Fanfara del Comando Scuole/3ª Regione Aerea.

Alla cerimonia interverranno Autorità civili, religiose e militari, i Gonfaloni della Regione Puglia e del Comune di Bari ed i Labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. Ad officiare la Santa Messa sarà Padre Francesco Di Nanna, Cappellano Militare del Sacrario.

L’organizzazione della cerimonia sarà a cura del Comando Scuole dell’Aeronautica Militare/3ª Regione Aerea, d’intesa con la Direzione del Sacrario.

Il Sacrario di Bari raccoglie i resti mortali di oltre settantacinquemila soldati, marinai ed aviatori caduti durante i due conflitti mondiali, di cui quarantunomila ignoti, che con dignità e alto senso del dovere e con il loro sacrificio, hanno reso possibile la democrazia a garanzia della libertà e del progresso a difesa della pace.

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