Consiglio Puglia: ok a mozione su impegni in vista della COP 21 a Parigi
BARI - Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione a firma di tutti i presidenti dei Gruppi consiliari, in merito agli impegni dell’Italia in vista della Conferenza delle Parti (COP 21) sui cambiamenti climatici a Parigi.
In considerazione del vertiginoso incremento della concentrazione dei gas serra nell’atmosfera ed in particolare quella del biossido di carbonio – si legge nella premessa della mozione – “è necessario limitare il cambiamento climatico riducendo le emissioni a gas a effetto serra. In tal senso non c'è settore che non debba e non possa adeguatamente contribuire a una drastica riduzione delle emissioni, dall’energia alla produzione industriale, dai servizi alla mobilità, dalla gestione del suolo e del territorio all’agricoltura”.
“Mai come oggi abbiamo a disposizione - si legge nel testo - le conoscenze e le tecnologie per ridurre le emissioni di C02 e per puntare alla completa decarbonizzazione anche prima della metà del secolo.
Le Regioni, nell’ambito dei propri poteri concorrenti in materia di energia e delle proprie competenze in materia di trasporti, di miglioramento della qualità dell'aria, di pianificazione del paesaggio e del territorio e delle loro iniziative di impulso allo sviluppo economico dei territori, possono e devono svolgere un ruolo propulsivo nei confronti del Governo centrale e d’avanguardia rispetto alle tematiche relative alle scelte energetiche e al contrasto dei cambiamenti climatici”.
“È necessario concretizzare – secondo quanto esplicitato nella mozione - la strategia nazionale di adattamento al cambiamento climatico, anche attraverso la definizione di piani di azione regionali che prevedono un coordinamento con le azioni previste dalle Aree Metropolitane e dai Comuni, in particolare nelle aree urbane, più vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici”.
Il Consiglio regionale con questa mozione invita il Governo italiano, “a farsi promotore, anche nel quadro dell'Unione europea, di decise politiche di riduzione delle emissioni di C02, programmandole e attuandole rapidamente in modo strategico in tutti i settori economici e auspica che la Conferenza delle Parti degli Stati membri della Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico, COP 21, che si sta svolgendo a Parigi in questi giorni, vari un accordo globale efficace, legalmente vincolante ed equo (coerente con le indicazioni della Comunità Scientifica internazionale sugli scenari futuri) che indichi i percorsi amministrativi e normativi necessari e gli strumenti tecnici adeguati per rimanere al di sotto dei 2°C di riscaldamento globale, e in tal senso chiedono a tutti i Governi dei Paesi che partecipano al vertice di Parigi, a cominciare da quello italiano, di accogliere la richiesta del Comitato delle Regioni europee, presentata in occasione del World Summit on Climate and Territories di Lione del primo luglio scorso, di ridurre entro il 2030 del 50%, invece che solo del 40%, le emissioni di gas che provocano l'effetto serra, rispetto ai valori del 1990”.
Il Consiglio regionale si impegna a “inserire nei propri strumenti di pianificazione e programmazione in campo energetico e di miglioramento della qualità dell’aria, misure di riduzione progressiva delle emissioni di C02, perseguendo l’obiettivo dell’azzeramento dell'uso di combustibili fossili, a partire dallo stop agli impianti più inquinanti; privilegiare la sostenibilità nelle politiche di pianificazione del territorio, del paesaggio e dei trasporti: promuovendo le modalità di trasporto meno inquinanti, l'ammodernamento e il potenziamento delle infrastrutture esistenti; il recupero ecologico delle sponde e delle zone di esondazione naturale dei corsi d'acqua; la tutela della biodiversità attraverso le infrastrutture verdi e la riqualificazione ambientale delle aree libere, abbandonate o sottoutilizzate”.
In considerazione del vertiginoso incremento della concentrazione dei gas serra nell’atmosfera ed in particolare quella del biossido di carbonio – si legge nella premessa della mozione – “è necessario limitare il cambiamento climatico riducendo le emissioni a gas a effetto serra. In tal senso non c'è settore che non debba e non possa adeguatamente contribuire a una drastica riduzione delle emissioni, dall’energia alla produzione industriale, dai servizi alla mobilità, dalla gestione del suolo e del territorio all’agricoltura”.
“Mai come oggi abbiamo a disposizione - si legge nel testo - le conoscenze e le tecnologie per ridurre le emissioni di C02 e per puntare alla completa decarbonizzazione anche prima della metà del secolo.
Le Regioni, nell’ambito dei propri poteri concorrenti in materia di energia e delle proprie competenze in materia di trasporti, di miglioramento della qualità dell'aria, di pianificazione del paesaggio e del territorio e delle loro iniziative di impulso allo sviluppo economico dei territori, possono e devono svolgere un ruolo propulsivo nei confronti del Governo centrale e d’avanguardia rispetto alle tematiche relative alle scelte energetiche e al contrasto dei cambiamenti climatici”.
“È necessario concretizzare – secondo quanto esplicitato nella mozione - la strategia nazionale di adattamento al cambiamento climatico, anche attraverso la definizione di piani di azione regionali che prevedono un coordinamento con le azioni previste dalle Aree Metropolitane e dai Comuni, in particolare nelle aree urbane, più vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici”.
Il Consiglio regionale con questa mozione invita il Governo italiano, “a farsi promotore, anche nel quadro dell'Unione europea, di decise politiche di riduzione delle emissioni di C02, programmandole e attuandole rapidamente in modo strategico in tutti i settori economici e auspica che la Conferenza delle Parti degli Stati membri della Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico, COP 21, che si sta svolgendo a Parigi in questi giorni, vari un accordo globale efficace, legalmente vincolante ed equo (coerente con le indicazioni della Comunità Scientifica internazionale sugli scenari futuri) che indichi i percorsi amministrativi e normativi necessari e gli strumenti tecnici adeguati per rimanere al di sotto dei 2°C di riscaldamento globale, e in tal senso chiedono a tutti i Governi dei Paesi che partecipano al vertice di Parigi, a cominciare da quello italiano, di accogliere la richiesta del Comitato delle Regioni europee, presentata in occasione del World Summit on Climate and Territories di Lione del primo luglio scorso, di ridurre entro il 2030 del 50%, invece che solo del 40%, le emissioni di gas che provocano l'effetto serra, rispetto ai valori del 1990”.
Il Consiglio regionale si impegna a “inserire nei propri strumenti di pianificazione e programmazione in campo energetico e di miglioramento della qualità dell’aria, misure di riduzione progressiva delle emissioni di C02, perseguendo l’obiettivo dell’azzeramento dell'uso di combustibili fossili, a partire dallo stop agli impianti più inquinanti; privilegiare la sostenibilità nelle politiche di pianificazione del territorio, del paesaggio e dei trasporti: promuovendo le modalità di trasporto meno inquinanti, l'ammodernamento e il potenziamento delle infrastrutture esistenti; il recupero ecologico delle sponde e delle zone di esondazione naturale dei corsi d'acqua; la tutela della biodiversità attraverso le infrastrutture verdi e la riqualificazione ambientale delle aree libere, abbandonate o sottoutilizzate”.