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di Piero Ladisa – Dopo il successo colto quest’oggi da Nico Rosberg nel Gran Premio del Brasile (il secondo consecutivo, il quinto stagionale), che gli garantisce la matematica certezza del secondo posto in classifica piloti, la domanda sorge spontanea: perché il tedesco si è scosso dal torpore che lo ha accompagnato in gran parte del 2015 solo a Mondiale chiuso? Se Nico avesse sfoggiato da inizio stagione prestazioni simili a quella odierna e a quella del Messico, sicuramente la lotta iridata con Hamilton non si sarebbe chiusa prematuramente. Invece Rosberg è costretto ad accontentarsi di queste gioie isolate, in attesa di un 2016 combattivo nel quale dovrà dimostrare continuità per contendere al compagno di squadra lo scettro iridato.
FERRARI RITROVATA – Lo shock del doppio ritiro di Città del Messico è stato assorbito nel migliore dei modi dalla scuderia del Cavallino, che anche in Brasile si è mostrata la rivale numero 1 della Mercedes. Nonostante la gara solitaria delle Frecce d’Argento (doppiati tutti tranne i due ferraristi), la Ferrari ha raccolto il massimo risultato possibile con il 3° posto di Sebastian Vettel (al 13° podio in stagione, mai nessuno come il tedesco al primo anno in rosso) e il 4° di Kimi Raikkonen. La strategia a due soste, rispetto alle tre dei rivali, ha sicuramente penalizzato il finlandese.
GARA – Anche la Formula 1 ha omaggiato le vittime degli attentati terroristici di Parigi con un minuto di silenzio prima della corsa, al quale si è aggiunto anche un tributo nei confronti delle vittime della strada voluto dal Presidente FIA Jean Todt. Al via Rosberg, Hamilton, Vettel e Raikkonen mantengono le rispettive posizioni, mentre Bottas (partito 8° in seguito alla penalizzazione) ha un ottimo spunto riuscendo a scavalcare Hulkenberg e Kvyat. Pochi metri dopo, Sainz è costretto al ritiro: macchina ferma alla Descida do Lago e commissari impegnati a rimuovere la Toro Rosso dello spagnolo. Complice un degrado accentuato, dovuto alle alte temperature, tra il 12° e il 15° giro la maggior parte dei piloti cambia le gomme. Le forze in pista restano immutate, con le Mercedes che dettano il ritmo. La gara, sino a quel momento avara di emozioni, viene ravvivata da Verstappen. L’olandese arricchisce il proprio repertorio di sorpassi stagionali con le manovre eseguite in fotocopia alla prima curva su Perez (33° giro) e successivamente su Nasr (59° giro). Tra la 35ma e la 36ma tornata Hamilton, Vettel e il leader della corsa Rosberg rientrano ai box per la seconda sosta. Nella terza e ultima sosta Vettel precede Rosberg e Hamilton. L’ultimo acuto lo regala sempre Verstappen che sopravanza Maldonado. Piccoli fenomeni crescono.
MASSA SQUALIFICATO – Per Felipe Massa la corsa di casa si è conclusa nel peggiore dei modi. Il brasiliano, ottavo al traguardo, è stato infatti squalificato ed estromesso dalla classifica finale dopo che i commissari hanno trovato una temperatura massima superiore a quella consentita sui pneumatici della Williams numero 19 prima della gara. Il team di Sir Frank ha presentato ricorso. Con l'esclusione di Felipe Massa, Pastor Maldonando entra in zona punti.
MASSA SQUALIFICATO – Per Felipe Massa la corsa di casa si è conclusa nel peggiore dei modi. Il brasiliano, ottavo al traguardo, è stato infatti squalificato ed estromesso dalla classifica finale dopo che i commissari hanno trovato una temperatura massima superiore a quella consentita sui pneumatici della Williams numero 19 prima della gara. Il team di Sir Frank ha presentato ricorso. Con l'esclusione di Felipe Massa, Pastor Maldonando entra in zona punti.