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di Piero Ladisa – Riecco Nico Rosberg! Il tedesco della Mercedes vince il Gran Premio del Messico riuscendo finalmente a capitalizzare la pole conquistata al sabato. Un successo importante – il 4° della stagione, il 12° in carriera – che permette a Nico di riconquistare il secondo posto nel Mondiale a discapito di Sebastian Vettel, costretto al ritiro come il compagno di squadra Kimi Raikkonen. Nonostante l’arrembaggio finale, il neo campione del mondo Lewis Hamilton si accontenta e termina la corsa al secondo tempo precedendo la Williams di Valtteri Bottas. A ridosso del podio ci sono le Red Bull di Daniil Kvyat e Daniel Ricciardo davanti a Felipe Massa. A punti anche Nico Hulkenberg, l’idolo di casa Sergio Perez, Max Verstappen e Romain Grosjean.
DEBACLE FERRARI – Quella in Messico è stata per il Cavallino la classica gara da dimenticare. Alla partenza Vettel ha subito perso la posizione su Kvyat, finendo poi a contatto con Ricciardo alla staccata del lungo rettilineo principale: posteriore destra forata e rientro forzato ai box per il pit stop. Tornato in pista in fondo al gruppo, il tedesco è riuscito a recuperare posizioni ma l’errore in cui è incappato al 18° giro (testacoda alla curva 7) lo ha costretto ad una rimonta suppletiva. Nel corso del 52° passaggio, sempre alla curva 7, è andato lungo toccando le protezioni: gara finita per Seb, che si è scusato prontamente con la squadra via radio, e Safety Car in pista per permettere ai commissari di rimuovere la Ferrari numero 5. Stessa sorte è toccata a Raikkonen per la rottura della sospensione posteriore destra dopo il contatto con Bottas. Una manovra simile a quella di Sochi (in quella circostanza Bottas si ritirò e Raikkonen venne penalizzato), ma non sanzionata dalla direzione gara. L’ultima volta che la Ferrari ha fatto registrare un doppio ritiro risale al Gran Premio d’Australia del 2006.