di Luca Losito - La Fidelis perde 2-1 contro l’Ischia, nonostante il vantaggio iniziale siglato da Kristo. Giocando col nome del bomber croato, parafrasando il romanzo di Levi e spostando Eboli nel Golfo di Napoli, ritroviamo un concetto chiave del periodo azzurro: la fermata. La squadra di D’Angelo, oggi più che mai, sembra smarrita. Una condizione che ha bloccato l’avanzata in classifica: uno stop che dura da ben tre gare.
Eppure, l’avvio è stato convincente e le occasioni per gli azzurri non sono mancate. Di fatti, dopo qualche salvataggio degli isolani, al 17′, è arrivata la botta di Kristo a firmare l’1-0. Vantaggio illusorio, perchè la squadra di D’Angelo stranamente si è accontentata e addirittura nel finale ha rischiato di concedere l’1-1: Mancino, tutto solo in area, ha graziato Poluzzi calciando debolmente.
Al rientro dagli spogliatoi, però, la Fidelis ha continuato ad arretrare pericolosamente, fino al pari siglato dal neo entrato Kanoute. Gli azzurri non sono riusciti a reagire. Anzi, hanno concesso un’altra chiara occasione in area, sfruttata da Florio che ha siglato l’1-2. Inefficace l’assedio di finale, tra erroracci e occasioni. Al triplice fischio, si sono aggiunti anche i fischi dei tifosi. Meritati quest’oggi.
1-2 e la vetta s’allontana a sei lunghezze. A conferma che bisogna guardare anche alle retrovie. Le circostanze inchiodano D'Angelo.
La Fidelis ha pagato i tanti cambi, alcuni forzati, ma forse il più importante imputabile al tecnico: disfare l’accoppiata già rodata Stendardo-Fissore, schierando Aya, ha generato le lacune difensive sfruttate dagli isolani. E il gioco latente, continua a causare la perdita di punti nelle sfide salvezza.
Eppure, l’avvio è stato convincente e le occasioni per gli azzurri non sono mancate. Di fatti, dopo qualche salvataggio degli isolani, al 17′, è arrivata la botta di Kristo a firmare l’1-0. Vantaggio illusorio, perchè la squadra di D’Angelo stranamente si è accontentata e addirittura nel finale ha rischiato di concedere l’1-1: Mancino, tutto solo in area, ha graziato Poluzzi calciando debolmente.
Al rientro dagli spogliatoi, però, la Fidelis ha continuato ad arretrare pericolosamente, fino al pari siglato dal neo entrato Kanoute. Gli azzurri non sono riusciti a reagire. Anzi, hanno concesso un’altra chiara occasione in area, sfruttata da Florio che ha siglato l’1-2. Inefficace l’assedio di finale, tra erroracci e occasioni. Al triplice fischio, si sono aggiunti anche i fischi dei tifosi. Meritati quest’oggi.
1-2 e la vetta s’allontana a sei lunghezze. A conferma che bisogna guardare anche alle retrovie. Le circostanze inchiodano D'Angelo.
La Fidelis ha pagato i tanti cambi, alcuni forzati, ma forse il più importante imputabile al tecnico: disfare l’accoppiata già rodata Stendardo-Fissore, schierando Aya, ha generato le lacune difensive sfruttate dagli isolani. E il gioco latente, continua a causare la perdita di punti nelle sfide salvezza.