BARI - Martedì 1 dicembre, la Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Parlamento europeo discuterà e voterà il parere per l’introduzione di misure commerciali autonome di emergenza a favore della Repubblica tunisina, che - come noto - prevede fra l’altro l’importazione in territorio europeo di 35mila tonnellate di olio di oliva dalla Tunisia. Si tratta dell’ultimo atto in capo al Parlamento europeo su questo tema, prima che il progetto passi alla definitiva approvazione della Commissione Ue.
Confagricoltura Puglia, dopo aver già scritto a tutti gli eurodeputati italiani nei mesi scorsi allertandoli sul tema, chiede ora con forza ai membri della commissione Agri di difendere la produzione olivicola nazionale votando contro il progetto. “Si tratta di una misura scellerata che rischia di mettere in ginocchio il comparto olivicolo nazionale - dice Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia - Ci aspettiamo che gli eurodeputati italiani facciano la loro parte per difendere l’economia del nostro territorio”.
In votazione martedì prossimo andrà dunque la proposta unilaterale e a titolo temporaneo di importare un contingente di 35mila tonnellate di olio di oliva extra rispetto agli attuali contingenti di import (56.700 tonnellate) attualmente dettati dall’accordo euro-mediterraneo di associazione entrato in vigore nel 1998. Questo quantitativo in più sarà messo a disposizione per un periodo di due anni, da gennaio 2016 a dicembre 2017. Il progetto è nato in seguito agli attentati terroristici del 26 giugno scorso a Sousse con l’intenzione di sostenere la Tunisia nel suo processo di transizione politica ed economica. “Non capiamo perché il nobilissimo intento di sostenere economie in difficoltà - afferma Confagricoltura Puglia - debba passare sulla testa dei nostri imprenditori agricoli”.
“Noi chiediamo agli eurodeputati italiani - dice Donato Rossi - di opporsi con tutte le forze a questa decisione. Diversamente da quanto è stato affermato, quella che stiamo aprendo in questi giorni non è affatto un’annata magra per la produzione olearia, in particolare per quella pugliese che sta per segnare buoni livelli di crescita quantitativa e qualitativa rispetto allo scorso anno. L’importazione di olio extraeuropeo rischia di vanificare quel margine di vantaggio sul quale le aziende produttrici fanno affidamento”.
Peraltro, come spiegato dalle stesse analisi di contesto che accompagnano il progetto di parere, la Tunisia e l’Unione europea sono sul punto di avviare i negoziati in vista di stabilire un accordo di libero scambio approfondito e completo (Aleac) che preveda la liberalizzazione degli scambi di prodotti agricoli fra le due aree. “E’ questo il momento per far sentire la nostra voce - dice il presidente di Confagricoltura Puglia - Non possiamo aspettare oltre, lamentandoci in seguito di aver subìto le decisioni assunte in sede europea, decisioni assolutamente contestabili e detestabili”
Confagricoltura fa dunque appello a Nicola Caputo, Paolo De Castro, Giulia Moi, Marco Zullo, Mara Bizzotto, Mario Borghezio, Gianluca Buonanno, Alberto Cirio, Rosa D’Amato, Michela Giuffreda, Dario Tamburrano (membri effettivi e membri sostituti della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale) di votare martedì tenendo bene a mente il futuro del comparto olivicolo-olerario italiano, asse portante dell’economia agricola regionale e nazionale.
Confagricoltura Puglia, dopo aver già scritto a tutti gli eurodeputati italiani nei mesi scorsi allertandoli sul tema, chiede ora con forza ai membri della commissione Agri di difendere la produzione olivicola nazionale votando contro il progetto. “Si tratta di una misura scellerata che rischia di mettere in ginocchio il comparto olivicolo nazionale - dice Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia - Ci aspettiamo che gli eurodeputati italiani facciano la loro parte per difendere l’economia del nostro territorio”.
In votazione martedì prossimo andrà dunque la proposta unilaterale e a titolo temporaneo di importare un contingente di 35mila tonnellate di olio di oliva extra rispetto agli attuali contingenti di import (56.700 tonnellate) attualmente dettati dall’accordo euro-mediterraneo di associazione entrato in vigore nel 1998. Questo quantitativo in più sarà messo a disposizione per un periodo di due anni, da gennaio 2016 a dicembre 2017. Il progetto è nato in seguito agli attentati terroristici del 26 giugno scorso a Sousse con l’intenzione di sostenere la Tunisia nel suo processo di transizione politica ed economica. “Non capiamo perché il nobilissimo intento di sostenere economie in difficoltà - afferma Confagricoltura Puglia - debba passare sulla testa dei nostri imprenditori agricoli”.
“Noi chiediamo agli eurodeputati italiani - dice Donato Rossi - di opporsi con tutte le forze a questa decisione. Diversamente da quanto è stato affermato, quella che stiamo aprendo in questi giorni non è affatto un’annata magra per la produzione olearia, in particolare per quella pugliese che sta per segnare buoni livelli di crescita quantitativa e qualitativa rispetto allo scorso anno. L’importazione di olio extraeuropeo rischia di vanificare quel margine di vantaggio sul quale le aziende produttrici fanno affidamento”.
Peraltro, come spiegato dalle stesse analisi di contesto che accompagnano il progetto di parere, la Tunisia e l’Unione europea sono sul punto di avviare i negoziati in vista di stabilire un accordo di libero scambio approfondito e completo (Aleac) che preveda la liberalizzazione degli scambi di prodotti agricoli fra le due aree. “E’ questo il momento per far sentire la nostra voce - dice il presidente di Confagricoltura Puglia - Non possiamo aspettare oltre, lamentandoci in seguito di aver subìto le decisioni assunte in sede europea, decisioni assolutamente contestabili e detestabili”
Confagricoltura fa dunque appello a Nicola Caputo, Paolo De Castro, Giulia Moi, Marco Zullo, Mara Bizzotto, Mario Borghezio, Gianluca Buonanno, Alberto Cirio, Rosa D’Amato, Michela Giuffreda, Dario Tamburrano (membri effettivi e membri sostituti della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale) di votare martedì tenendo bene a mente il futuro del comparto olivicolo-olerario italiano, asse portante dell’economia agricola regionale e nazionale.