LECCE - Il convegno in corso al Fazzi sul “Ruolo dei calcioantagonisti” nei Centri Ipertensione, conferma l’importanza di tenere sotto controllo la pressione arteriosa.
In provincia di Lecce sono circa 300mila le persone che hanno la pressione alta. «Non esiste patologia più diffusa – spiega il dottore Giuseppe De Giorgi, cardiologo responsabile del Centro antipertensione al padiglione oncologico del Fazzi – L’ipertensione colpisce soprattutto dai 50 anni in su, con punte del 60-70% per gli ultra 70enni».
Il Centro Ipertensione del Fazzi è l’unico in provincia di Lecce di 2° livello, riconosciuto dalla regione. Le «sentinelle» dell’ipertensione nel territorio sono i medici di famiglia e i cardiologi che di fronte ai casi più severi inviano il paziente al Fazzi.
Come difendersi da questa patologia così diffusa? «La dieta mediterranea è un aiuto formidabile in ogni momento – consiglia il dottore De Giorgi – specie quando in famiglia vi sono altri casi. E’ una dieta che ci permette di incidere sugli altri fattori di rischio, come il diabete, le dislipidemie».
Ma la sola dieta non basta, se non si affianca un corretto stile di vita. Il dottore De Giorgi invita perciò i pazienti che soffrono di ipertensione a «non trascurare l’attività fisica aerobica, tenere sotto controllo il peso e moderare il sale nella dieta. Consumare legumi e verdure, evitare le carni rosse, le bevande alcoliche e il caffè».
Quanto alle aree geografiche più colpite nella nostra provincia, De Giorgi fa sapere che «il Centro Ipertensione di Lecce, in collaborazione con l’università di Bari, cerca di dare delle risposte. Dai primi dati emerge che nei grandi agglomerati urbani e nelle immediate periferie vi è una maggiore incidenza dell’ipertensione rispetto al resto del Salento».
Uno dei fattori determinanti è sicuramente la vita convulsa della città che espone il paziente ai rumori e allo stress quotidiano e lavorativo.
In provincia di Lecce sono circa 300mila le persone che hanno la pressione alta. «Non esiste patologia più diffusa – spiega il dottore Giuseppe De Giorgi, cardiologo responsabile del Centro antipertensione al padiglione oncologico del Fazzi – L’ipertensione colpisce soprattutto dai 50 anni in su, con punte del 60-70% per gli ultra 70enni».
Il Centro Ipertensione del Fazzi è l’unico in provincia di Lecce di 2° livello, riconosciuto dalla regione. Le «sentinelle» dell’ipertensione nel territorio sono i medici di famiglia e i cardiologi che di fronte ai casi più severi inviano il paziente al Fazzi.
Come difendersi da questa patologia così diffusa? «La dieta mediterranea è un aiuto formidabile in ogni momento – consiglia il dottore De Giorgi – specie quando in famiglia vi sono altri casi. E’ una dieta che ci permette di incidere sugli altri fattori di rischio, come il diabete, le dislipidemie».
Ma la sola dieta non basta, se non si affianca un corretto stile di vita. Il dottore De Giorgi invita perciò i pazienti che soffrono di ipertensione a «non trascurare l’attività fisica aerobica, tenere sotto controllo il peso e moderare il sale nella dieta. Consumare legumi e verdure, evitare le carni rosse, le bevande alcoliche e il caffè».
Quanto alle aree geografiche più colpite nella nostra provincia, De Giorgi fa sapere che «il Centro Ipertensione di Lecce, in collaborazione con l’università di Bari, cerca di dare delle risposte. Dai primi dati emerge che nei grandi agglomerati urbani e nelle immediate periferie vi è una maggiore incidenza dell’ipertensione rispetto al resto del Salento».
Uno dei fattori determinanti è sicuramente la vita convulsa della città che espone il paziente ai rumori e allo stress quotidiano e lavorativo.