di Adriana De Serio - La luce soffusa di una nebbiosa notte parigina ha costituito la cornice scenica dell’opera La Bohème di Giacomo Puccini, permeando il Teatro Petruzzelli, cornice logistica che ne ha ospitato la rappresentazione, a cura della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari. L’opera, coprodotta da Comune di Padova, Opera Estate Festival Veneto di Bassano del Grappa, Teatro Sociale di Rovigo, ha costituito il prosieguo della stagione lirica 2015 della Fondazione Petruzzelli, impaginandosi in una meritoria ottica di valorizzazione dei talenti vocali pugliesi.
Il personaggio di Rodolfo è stato infatti interpretato da Ivan Magrì, ma anche, in due repliche, dal “nostro” Salvatore Cordella, e poi si annoverano, in ruoli “minori”, gli artisti del coro della Fondazione Petruzzelli, Raffaele Pastore, Francesco Napoletano, Antonio Muserra, Graziano De Pace, i quali hanno decorosamente espletato il proprio impegno solistico. Ad Alessandra Marianelli (e Grazia Doronzio, in due repliche) è stato affidato il ruolo di Mimì, la cui fragilità psicofisica è stata compiutamente esplicitata, traducendosi anche in una vocalità contenuta, a tratti timbricamente integrata nelle sonorità orchestrali.
Dignitose le prove di Francesca Dotto (Musetta), Julian Kim (e Francesco Verna in alcune repliche) (Schaunard), Matteo Peirone (Benoit e Alcindoro), Giorgio Caoduro (Marcello), Dario Russo (Colline). Il coro, preparato da Franco Sebastiani, e l’Orchestra Sinfonica del Teatro Petruzzelli, diretta da Maurizio Barbacini, hanno offerto, come sempre, un’ottima performance, caratterizzata da esemplare adesione al messaggio musicale. Regia, scene e costumi, di Ivan Stefanutti , in connubio con il disegno delle luci a cura di Sandro Dal Pra, scandendo i toni del grigio, hanno esaltato, in una dimensione innovativa indubbiamente congruente, l’aura “bohèmienne” del plot drammaturgico in quattro quadri (libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi illica, dal romanzo “Scènes de la vie de bohème” di Henri Murger), riservando, nel secondo quadro, un minuscolo ruolo scenico e vocale ad un gruppo di bambini (preparatore vocale, Emanuela Aymone).
Merito va ascritto al Sovrintendente Biscardi per la lungimiranza coltivata nella programmazione artistica della Fondazione Petruzzelli, offrendo concerti sinfonici e rappresentazioni di opere intriganti per il pubblico di qualsiasi tipologia culturale, confezionate nel rispetto delle professionalità pugliesi, nonchè del budget economico disponibile.
Il personaggio di Rodolfo è stato infatti interpretato da Ivan Magrì, ma anche, in due repliche, dal “nostro” Salvatore Cordella, e poi si annoverano, in ruoli “minori”, gli artisti del coro della Fondazione Petruzzelli, Raffaele Pastore, Francesco Napoletano, Antonio Muserra, Graziano De Pace, i quali hanno decorosamente espletato il proprio impegno solistico. Ad Alessandra Marianelli (e Grazia Doronzio, in due repliche) è stato affidato il ruolo di Mimì, la cui fragilità psicofisica è stata compiutamente esplicitata, traducendosi anche in una vocalità contenuta, a tratti timbricamente integrata nelle sonorità orchestrali.
Dignitose le prove di Francesca Dotto (Musetta), Julian Kim (e Francesco Verna in alcune repliche) (Schaunard), Matteo Peirone (Benoit e Alcindoro), Giorgio Caoduro (Marcello), Dario Russo (Colline). Il coro, preparato da Franco Sebastiani, e l’Orchestra Sinfonica del Teatro Petruzzelli, diretta da Maurizio Barbacini, hanno offerto, come sempre, un’ottima performance, caratterizzata da esemplare adesione al messaggio musicale. Regia, scene e costumi, di Ivan Stefanutti , in connubio con il disegno delle luci a cura di Sandro Dal Pra, scandendo i toni del grigio, hanno esaltato, in una dimensione innovativa indubbiamente congruente, l’aura “bohèmienne” del plot drammaturgico in quattro quadri (libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi illica, dal romanzo “Scènes de la vie de bohème” di Henri Murger), riservando, nel secondo quadro, un minuscolo ruolo scenico e vocale ad un gruppo di bambini (preparatore vocale, Emanuela Aymone).
Merito va ascritto al Sovrintendente Biscardi per la lungimiranza coltivata nella programmazione artistica della Fondazione Petruzzelli, offrendo concerti sinfonici e rappresentazioni di opere intriganti per il pubblico di qualsiasi tipologia culturale, confezionate nel rispetto delle professionalità pugliesi, nonchè del budget economico disponibile.