LECCE - Depositata ieri in Regione un’interrogazione a firma dei Consiglieri Regionali del Movimento 5 Stelle Antonio Trevisi, Antonella Laricchia e Cristian Casili per fare chiarezza sulla gestione dei rifiuti nel Salento.
"Un’inchiesta giornalistica - dichiarano i tre consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle - ha infatti denunciato "anomale pressioni" sul corretto andamento del bando da quasi 33 milioni di euro indetto dall’Aro 9 della provincia di Lecce per il servizio di raccolta rifiuti, per cinque anni, nei sette comuni dell’Aro: Parabita, Casarano, Matino, Ruffano, Miggiano, Montesano, Specchia".
E continuano: "Superfluo, quasi, ricordare che quando si parla di gestione rifiuti si parla inevitabilmente di salute, ambiente ed economia delle risorse.
Il bando da 33 milioni viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, con scadenza il 27 agosto scorso, poi prorogata al 25 settembre 2015 e a quattro giorni dalla scadenza del bando, tre Comuni su sette, Casarano, Matino, Ruffano, in assenza degli altri, deliberano la revoca del bando, sulla base di alcune “incongruenze tecniche” rilevate da Michele Grecolini consulente del comune di Matino, presente in assemblea.
Quella di Grecolini fu una pressione così forte che da quel momento il presidente Cacciapaglia e i sindaci di Specchia, Miggiano, Montesano non hanno partecipato più ai lavori assembleari.
Le offerte, arrivate entro il 25 settembre presso il Comune di Parabita, da parte di Ecotecnica e Igeco non sono state mai accolte perché i sindaci di Casarano, Matino e Ruffano hano dato mandato per la revoca del bando, travalicando così i loro poteri, in quanto la parte politica (i sindaci) non possono interferire nei procedimenti tecnici, di competenza, appunto, degli uffici.
E il 14 novembre il presidente Aro9 Alfredo Cacciapaglia è giunto a dimettersi affermando che il lavoro di due anni rischiava di andare perduto per motivazioni irragionevoli e ha ritenuto di non voler legare più il suo nome a questa vicenda".
"Nella gestione dei rifiuti occorre fare uno scatto in avanti, - concludono i consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle - prendere consapevolezza per una corretta gestione del servizio a vantaggio dell'ambiente e dei cittadini, adottando sin da subito politiche finalmente virtuose, sostenibili e a buon mercato, ripubblicizzando il servizio. Bisogna apportare miglioramenti a tutta la normativa ambientale, favorendo la sostenibilità ed una più ampia offerta occupazionale”.
"Un’inchiesta giornalistica - dichiarano i tre consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle - ha infatti denunciato "anomale pressioni" sul corretto andamento del bando da quasi 33 milioni di euro indetto dall’Aro 9 della provincia di Lecce per il servizio di raccolta rifiuti, per cinque anni, nei sette comuni dell’Aro: Parabita, Casarano, Matino, Ruffano, Miggiano, Montesano, Specchia".
E continuano: "Superfluo, quasi, ricordare che quando si parla di gestione rifiuti si parla inevitabilmente di salute, ambiente ed economia delle risorse.
L’assoluta mancanza di volontà nella realizzazione di un ciclo dei rifiuti virtuoso e sostenibile è tutta dimostrabile dalle osservazioni da parte di quest’inchiesta giornalistica e quello che noi chiediamo con questa interrogazione è che si faccia chiarezza su cosa intende fare la Regione Puglia per il corretto svolgimento della gara d’Appalto riguardante la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti ARO9 della Provincia di Lecce.
Il bando da 33 milioni viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, con scadenza il 27 agosto scorso, poi prorogata al 25 settembre 2015 e a quattro giorni dalla scadenza del bando, tre Comuni su sette, Casarano, Matino, Ruffano, in assenza degli altri, deliberano la revoca del bando, sulla base di alcune “incongruenze tecniche” rilevate da Michele Grecolini consulente del comune di Matino, presente in assemblea.
Quella di Grecolini fu una pressione così forte che da quel momento il presidente Cacciapaglia e i sindaci di Specchia, Miggiano, Montesano non hanno partecipato più ai lavori assembleari.
Le offerte, arrivate entro il 25 settembre presso il Comune di Parabita, da parte di Ecotecnica e Igeco non sono state mai accolte perché i sindaci di Casarano, Matino e Ruffano hano dato mandato per la revoca del bando, travalicando così i loro poteri, in quanto la parte politica (i sindaci) non possono interferire nei procedimenti tecnici, di competenza, appunto, degli uffici.
E il 14 novembre il presidente Aro9 Alfredo Cacciapaglia è giunto a dimettersi affermando che il lavoro di due anni rischiava di andare perduto per motivazioni irragionevoli e ha ritenuto di non voler legare più il suo nome a questa vicenda".
"Nella gestione dei rifiuti occorre fare uno scatto in avanti, - concludono i consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle - prendere consapevolezza per una corretta gestione del servizio a vantaggio dell'ambiente e dei cittadini, adottando sin da subito politiche finalmente virtuose, sostenibili e a buon mercato, ripubblicizzando il servizio. Bisogna apportare miglioramenti a tutta la normativa ambientale, favorendo la sostenibilità ed una più ampia offerta occupazionale”.