LECCE - «Alcune patologie tipiche dell’anziano, come la leucemia linfatica cronica, le sindromi mielo-displastiche o la leucemia mieloide acuta, possono e devono essere curate, anche se il paziente ha 75 – 78 anni. Perché le possibilità terapeutiche dell’anziano oggi sono molto diverse rispetto a quelle di 10 ani fa».
A sostenerlo è il dottore Nicola Di Renzo, direttore dell’unità di Ematologia e Trapianto di cellule staminali al “Vito Fazzi” che ha organizzato all’Hotel Hilton di Lecce il V Convegno dal titolo “Gli internisti incontrano l’Ematologo”.
L’incontro si pone l’obiettivo di fornire un aggiornamento e creare un po’ di cultura ematologica fra i medici di medicina generale che sono i primi a vedere i pazienti. «Il medico di base è la prima tappa - osserva il dottore Di Renzo – Oggi, per l’anziano, la situazione è cambiata. E’ diversa da quando l’Ematologia era affidata alla Medicina e alla Geriatria. Da oltre 10 anni nella Asl di Lecce abbiamo un Centro di Ematologia (un altro è a Tricase – ndr.) che offre ampie prospettive».
Il primario di Ematologia parla di «farmaci biologici non iniettivi, in compresse, che sono facili da assumere, non hanno gli aspetti tipici della chemioterapia, sono protratti nel tempo e danno risultati straordinariamente positivi».
Il convegno consente ai medici di famiglia di aggiornarsi sui trattamenti da prescrivere ai loro pazienti. Quando vengono dimessi dagli ospedali e consegnano al proprio medico curante le prescrizioni dell’ematologo, i medici di base devono conoscere le novità e le tossicità dei farmaci e imparare a sospettare in modo reale quando si trovano di fronte a una leucemia.
Il centro di Ematologia di Lecce, diretto dal dottore Di Renzo tratta ogni anno circa 900 pazienti in day hospital; circa 450 ricoveri per leucemie acute e trapiantati e gestisce 11mila accessi all’anno.
A sostenerlo è il dottore Nicola Di Renzo, direttore dell’unità di Ematologia e Trapianto di cellule staminali al “Vito Fazzi” che ha organizzato all’Hotel Hilton di Lecce il V Convegno dal titolo “Gli internisti incontrano l’Ematologo”.
L’incontro si pone l’obiettivo di fornire un aggiornamento e creare un po’ di cultura ematologica fra i medici di medicina generale che sono i primi a vedere i pazienti. «Il medico di base è la prima tappa - osserva il dottore Di Renzo – Oggi, per l’anziano, la situazione è cambiata. E’ diversa da quando l’Ematologia era affidata alla Medicina e alla Geriatria. Da oltre 10 anni nella Asl di Lecce abbiamo un Centro di Ematologia (un altro è a Tricase – ndr.) che offre ampie prospettive».
Il primario di Ematologia parla di «farmaci biologici non iniettivi, in compresse, che sono facili da assumere, non hanno gli aspetti tipici della chemioterapia, sono protratti nel tempo e danno risultati straordinariamente positivi».
Il convegno consente ai medici di famiglia di aggiornarsi sui trattamenti da prescrivere ai loro pazienti. Quando vengono dimessi dagli ospedali e consegnano al proprio medico curante le prescrizioni dell’ematologo, i medici di base devono conoscere le novità e le tossicità dei farmaci e imparare a sospettare in modo reale quando si trovano di fronte a una leucemia.
Il centro di Ematologia di Lecce, diretto dal dottore Di Renzo tratta ogni anno circa 900 pazienti in day hospital; circa 450 ricoveri per leucemie acute e trapiantati e gestisce 11mila accessi all’anno.