BARI - Di seguito, una nota del consigliere regionale del Movimento Schittulli-Area Popolare, Luigi Manca, vicepresidente della III Commissione Sanità.
“L’allarmante deficit di bilancio registrato negli ospedali salentini - sostiene Manca - rende ormai non più prorogabile un ripensamento complessivo della sanità pugliese, da me più volte auspicato nella mia veste istituzionale. A una lotta agli sprechi non semplicemente annunciata ma finalmente attuata con azioni concrete, va affiancata una standardizzazione dei ricoveri ospedalieri, con particolare attenzione ai tempi di degenza: non è più sostenibile economicamente un sistema disomogeneo tra realtà analoghe, in particolare - spiega - per i ricoveri programmati legati a interventi chirurgici, che al di là di possibili ed eventuali complicazioni, hanno dei protocolli (analisi e valutazione complessiva della salute del paziente, consulto con l’anestesista, fase post-operatoria) relativamente semplici da rispettare. Un solo giorno in più di degenza inutile o non necessaria, moltiplicato per migliaia di casi, produce inevitabilmente un numero che concorre a incrementare il deficit adesso impietosamente esploso in tutta la sua gravità.
Ancora, una valutazione annuale della produttività dei singoli reparti – e dei relativi primari – è necessaria e indispensabile: senza voler colpevolizzare nessuno, o mettere in discussione il lavoro di qualificati professionisti, non è più pensabile sostenere strutture dai risultati poco significativi (spesso inutili duplicazioni) o dal rapporto tra costi e benefici eccessivamente sbilanciati. Non si vuol negare alcun diritto, ma la situazione al collasso merita adeguate risposte, anche alla luce dei nuovi, pesanti tagli annunciati, che impongono a ognuno di noi scelte doverose prima ancora che dolorose”, conclude Manca.
“L’allarmante deficit di bilancio registrato negli ospedali salentini - sostiene Manca - rende ormai non più prorogabile un ripensamento complessivo della sanità pugliese, da me più volte auspicato nella mia veste istituzionale. A una lotta agli sprechi non semplicemente annunciata ma finalmente attuata con azioni concrete, va affiancata una standardizzazione dei ricoveri ospedalieri, con particolare attenzione ai tempi di degenza: non è più sostenibile economicamente un sistema disomogeneo tra realtà analoghe, in particolare - spiega - per i ricoveri programmati legati a interventi chirurgici, che al di là di possibili ed eventuali complicazioni, hanno dei protocolli (analisi e valutazione complessiva della salute del paziente, consulto con l’anestesista, fase post-operatoria) relativamente semplici da rispettare. Un solo giorno in più di degenza inutile o non necessaria, moltiplicato per migliaia di casi, produce inevitabilmente un numero che concorre a incrementare il deficit adesso impietosamente esploso in tutta la sua gravità.
Ancora, una valutazione annuale della produttività dei singoli reparti – e dei relativi primari – è necessaria e indispensabile: senza voler colpevolizzare nessuno, o mettere in discussione il lavoro di qualificati professionisti, non è più pensabile sostenere strutture dai risultati poco significativi (spesso inutili duplicazioni) o dal rapporto tra costi e benefici eccessivamente sbilanciati. Non si vuol negare alcun diritto, ma la situazione al collasso merita adeguate risposte, anche alla luce dei nuovi, pesanti tagli annunciati, che impongono a ognuno di noi scelte doverose prima ancora che dolorose”, conclude Manca.