PORTO CESAREO - “Denunciare l’appropriazione illecita di suolo pubblico avvenuta in questi anni nelle spiagge di Porto Cesareo”, questo il contenuto di un esposto depositato presso la Procura della Repubblica di Lecce in data 12 novembre da un singolo cittadino, Gioacchino Bergamo.
Sulla faccenda si esprime il consigliere regionale salentino M5S Antonio Trevisi: “Appoggio pienamente e sostengo la denuncia fatta da questo cittadino. Per quanto riguarda la tutela delle spiagge, non è mai stata approntata una adeguata tutela e la legislazione in merito è ricca di difetti normativi. La Regione e le autorità competenti, considerato anche il continuo aumento del flusso turistico, devono lavorare al fine di valorizzare le nostre coste e per evitare fenomeni di appropriazione indebita di intere porzioni di spiagge pubbliche”.
In procura è stato depositato anche materiale fotografico riguardante i canneti, muretti e staccionate installati arbitrariamente dai proprietari delle ville costruite sulla spiaggia, con il solo scopo di ampliare i “giardini” privati delle loro proprietà , sottraendo ulteriori porzioni di spiaggia alla collettività .
“Le spiagge di Porto Cesareo - prosegue Trevisi - negli ultimi anni, hanno subito un eccessivo sfruttamento delle coste con edificazioni e installazioni di staccionate che hanno modificato, negli anni, uno dei più suggestivi ambienti costieri d’Italia riducendo la spiaggia pubblica già erosa dal mare ed alterando così il paesaggio naturale”.
Già nel 2010 era stato presentato un identico esposto rimasto senza risposte dalle autorità . In entrambi si chiede una verifica sullo stato di degrado ambientale della costa di Porto Cesareo riguardo alla zona costiera dove ricadono gli stabilimenti balneari “Dune” e “Tabù”, e nei pressi dello stabilimento balneare “Samanà ”. In particolare, si chiede alla procura un’indagine che stabilisca la legittimità di tutte le opere realizzate sul demanio costiero nel Comune di Porto Cesareo e non solo, a partire da quelle denunciate, provvedendo nel caso di illeciti, all’immediato ripristino dello stato dei luoghi.
Sulla faccenda si esprime il consigliere regionale salentino M5S Antonio Trevisi: “Appoggio pienamente e sostengo la denuncia fatta da questo cittadino. Per quanto riguarda la tutela delle spiagge, non è mai stata approntata una adeguata tutela e la legislazione in merito è ricca di difetti normativi. La Regione e le autorità competenti, considerato anche il continuo aumento del flusso turistico, devono lavorare al fine di valorizzare le nostre coste e per evitare fenomeni di appropriazione indebita di intere porzioni di spiagge pubbliche”.
In procura è stato depositato anche materiale fotografico riguardante i canneti, muretti e staccionate installati arbitrariamente dai proprietari delle ville costruite sulla spiaggia, con il solo scopo di ampliare i “giardini” privati delle loro proprietà , sottraendo ulteriori porzioni di spiaggia alla collettività .
“Le spiagge di Porto Cesareo - prosegue Trevisi - negli ultimi anni, hanno subito un eccessivo sfruttamento delle coste con edificazioni e installazioni di staccionate che hanno modificato, negli anni, uno dei più suggestivi ambienti costieri d’Italia riducendo la spiaggia pubblica già erosa dal mare ed alterando così il paesaggio naturale”.
Già nel 2010 era stato presentato un identico esposto rimasto senza risposte dalle autorità . In entrambi si chiede una verifica sullo stato di degrado ambientale della costa di Porto Cesareo riguardo alla zona costiera dove ricadono gli stabilimenti balneari “Dune” e “Tabù”, e nei pressi dello stabilimento balneare “Samanà ”. In particolare, si chiede alla procura un’indagine che stabilisca la legittimità di tutte le opere realizzate sul demanio costiero nel Comune di Porto Cesareo e non solo, a partire da quelle denunciate, provvedendo nel caso di illeciti, all’immediato ripristino dello stato dei luoghi.