BARI - Trasformare la Puglia in una regione che fonda la propria ricchezza ed il proprio sviluppo sull’economia della creatività . E’ questo l’ambizioso obiettivo per il quale sono state formulate dal Distretto Puglia creativa le raccomandazioni presentate oggi ai policy maker durante l’evento “We are creative in Puglia: strategie di sviluppo 2020”, che ha chiuso al Cineporto a Bari il progetto I.C.E. “Innovation, Culture and Creativity for a new Economy”, finanziato dal programma di cooperazione territoriale europea Grecia-Italia 2007-2013.
L’evento è stato organizzato dall’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, in collaborazione, con il Teatro Pubblico Pugliese e Apulia Film Commission.
Le raccomandazioni, presentate dal Presidente del Distretto Puglia creativa, Vincenzo Bellini, nascono da una sintesi tra le analisi numeriche del sistema produttivo culturale e creativo in Puglia, i fabbisogni emersi nel corso delle attività di animazione territoriale svolte dallo stesso Distretto, nell’ambito di ICE, l’individuazione delle priorità di intervento e le possibilità di azione delle diverse aree di programmazione regionale: sviluppo economico, politiche culturali, turismo e beni culturali, formazione, innovazione tecnologica, secondo una visione condivisa del tessuto socio – economico legato alla cultura e alla creatività pugliese.
“ Cosa chiediamo oggi al sistema creativo culturale della Puglia? Di diventare un ecosistema pronto ad affrontare le sfide de futuro. Perché la creatività non è solo capitale sociale ma un volano per l'economia - ha affermato l’Assessore all’Industria Culturale e Turistica, Loredana Capone - Perché le imprese creative e culturali possono creare occupazione, incidere significativamente sul PIL di una regione in tutti i settori produttivi. Affinché questo avvenga, però, bisogna migliorare la cultura d'impresa, lavorare insieme, promuovere le nostre imprese sui mercati esteri.
Dobbiamo continuare a rafforzare le imprese e il non profit che vi lavorano, integrare i percorsi già iniziati e aprirne di nuovi, capaci di innervare sul serio l’economia e consentire un salto di qualità che ancora stenta a diventare la norma.
La fotografia che ci restituisce la ricerca della Fondazione Symbola, commissionata dalla Regione attraverso il Distretto produttivo, ci mostra proprio questo: siamo ancora alle spalle delle regioni che investono di più, ma innanzi a molte altre che non hanno ancora avviato il percorso con la stessa decisione. Dobbiamo fare in modo allora che tutti i settori produttivi guardino alla persona e alla sua creatività , perché nessuna tecnologia prenderà mai il posto dei nostri cervelli”.
L’evento è stato organizzato dall’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, in collaborazione, con il Teatro Pubblico Pugliese e Apulia Film Commission.
Le raccomandazioni, presentate dal Presidente del Distretto Puglia creativa, Vincenzo Bellini, nascono da una sintesi tra le analisi numeriche del sistema produttivo culturale e creativo in Puglia, i fabbisogni emersi nel corso delle attività di animazione territoriale svolte dallo stesso Distretto, nell’ambito di ICE, l’individuazione delle priorità di intervento e le possibilità di azione delle diverse aree di programmazione regionale: sviluppo economico, politiche culturali, turismo e beni culturali, formazione, innovazione tecnologica, secondo una visione condivisa del tessuto socio – economico legato alla cultura e alla creatività pugliese.
“ Cosa chiediamo oggi al sistema creativo culturale della Puglia? Di diventare un ecosistema pronto ad affrontare le sfide de futuro. Perché la creatività non è solo capitale sociale ma un volano per l'economia - ha affermato l’Assessore all’Industria Culturale e Turistica, Loredana Capone - Perché le imprese creative e culturali possono creare occupazione, incidere significativamente sul PIL di una regione in tutti i settori produttivi. Affinché questo avvenga, però, bisogna migliorare la cultura d'impresa, lavorare insieme, promuovere le nostre imprese sui mercati esteri.
Dobbiamo continuare a rafforzare le imprese e il non profit che vi lavorano, integrare i percorsi già iniziati e aprirne di nuovi, capaci di innervare sul serio l’economia e consentire un salto di qualità che ancora stenta a diventare la norma.
La fotografia che ci restituisce la ricerca della Fondazione Symbola, commissionata dalla Regione attraverso il Distretto produttivo, ci mostra proprio questo: siamo ancora alle spalle delle regioni che investono di più, ma innanzi a molte altre che non hanno ancora avviato il percorso con la stessa decisione. Dobbiamo fare in modo allora che tutti i settori produttivi guardino alla persona e alla sua creatività , perché nessuna tecnologia prenderà mai il posto dei nostri cervelli”.