Puglia: reddito di dignità, precisazioni di Emiliano
BARI - Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“In merito al reddito di dignità denominato ReD, intendo precisare - in modo da non dare seguito a ulteriori equivoci - che a nessun titolo, per finanziare la suddetta misura, saranno impiegati fondi destinati alla disabilità o comunque fondi destinati ad altri fini specifici.
Saranno invece utilizzati esclusivamente fondi del bilancio ordinario regionale, fondi nazionali e del Fondo Sociale Europeo destinati alle funzioni di contrasto alla povertà. Mi pare a questo punto di poter definitivamente chiudere una polemica nata da una lettura superficiale del provvedimento”.
“La forza di questo DDL – aggiunge Titti De Simone, consigliera del Presidente per l’attuazione del programma – è di integrare tutte le azioni in un sistema di interventi per accrescerne l’efficacia.
In particolare, le risorse residue derivanti dal Fondo per l’occupazione dei disabili (L. 68/1999) potranno essere integrate nel percorso ReD perche una parte importante della platea dei destinatari è composta proprio da persone disabili, le stesse per le quali troppo spesso le imprese e le organizzazioni private preferiscono pagare le sanzioni che alimentano quel fondo”.
“E’ stato inoltre già chiarito – conclude a sua volta Emiliano - che neppure un euro in più di tasse sarà richiesto ai cittadini pugliesi per finanziare il Reddito di Dignità”.
“In merito al reddito di dignità denominato ReD, intendo precisare - in modo da non dare seguito a ulteriori equivoci - che a nessun titolo, per finanziare la suddetta misura, saranno impiegati fondi destinati alla disabilità o comunque fondi destinati ad altri fini specifici.
Saranno invece utilizzati esclusivamente fondi del bilancio ordinario regionale, fondi nazionali e del Fondo Sociale Europeo destinati alle funzioni di contrasto alla povertà. Mi pare a questo punto di poter definitivamente chiudere una polemica nata da una lettura superficiale del provvedimento”.
“La forza di questo DDL – aggiunge Titti De Simone, consigliera del Presidente per l’attuazione del programma – è di integrare tutte le azioni in un sistema di interventi per accrescerne l’efficacia.
In particolare, le risorse residue derivanti dal Fondo per l’occupazione dei disabili (L. 68/1999) potranno essere integrate nel percorso ReD perche una parte importante della platea dei destinatari è composta proprio da persone disabili, le stesse per le quali troppo spesso le imprese e le organizzazioni private preferiscono pagare le sanzioni che alimentano quel fondo”.
“E’ stato inoltre già chiarito – conclude a sua volta Emiliano - che neppure un euro in più di tasse sarà richiesto ai cittadini pugliesi per finanziare il Reddito di Dignità”.