(ANSA) |
di Luigi Laguaragnella - Trenta punti e primato raggiunto
staccando le avversarie che durante questa giornata di campionato hanno
inciampato. A parte il Napoli. Proprio in Campania contro Higuain e compagni,
l’Inter capolista, andrà a giocare e difendere il suo primato.
Il posticipo della giornata di
serie A, dopo la pausa per le nazionali è favorevole ai nerazzurri: a San Siro,
contro il Frosinone, l’occasione è troppo ghiotta. E, infatti, per i tifosi, è
ghiotto il risultato. Il 4-0 è la prima larga vittoria della solida e difensiva
Inter di questa stagione. Il risultato è schiacciante, nonostante i padroni di
casa non applichino un calcio spumeggiante. I ciociari, senza dubbio, non
preoccupano la retroguardia nerazzurra, anche se essendo non avendo nulla da
perdere hanno corso e impegnato gli avversari, soprattutto nella prima
frazione. La prima azione da gol, infatti, è degli ospiti: il tiro al volo di
Soddimo è di alta fattura tecnica, ma è altrettanto elegante la parata di
Handanovic.
L’Inter gioca con la sicurezza
che il gol è nell’aria, gestisce il possesso e prova a farlo soprattutto con
Kondogbia. Jovetic alterna giocate da solista, terminate con tiri deboli, a
passaggi filtranti che, però, non vengono sfruttate dai suoi compagni. Mancini
schiera Biabiany che entra in partita alla mezz’ora. Il francese, schierato dal
primo minuto proprio nel giorno in cui all’ingresso in campo si è suonata la
Marsigliese, in onore delle vittime degli attentati di Parigi, torna al gol,
esplodendo di gioia, dopo tanto patire. Il tiro di Ljajic è respinto da Leali è
scagliato in porta con precisione da Biabiany.
L’Inter, ora può giocare con
maggior calma, attenta che Felipe Melo non becchi ii cartellino giallo che gli
costerebbe la squalifica per la trasferta di Napoli. Poco alla volta la manovra
è più fluida supportata da Telles e Kondogbia che riesce a rimediare ad alcuni
passaggi errati.
Il secondo tempo sembra sia la
ricerca a chi segna prima tra i nerazzurri: Jovetic, Icardi ci provano, a volte
risultando reciprocamente egoisti. Egoismo che non fa parte di Ljajic: il
raddoppio di Icardi è servito dal numero ventidue egregiamente. Il capitano a
porta vuota non può fallire. Poco dopo ci si aspetta il tris firmatoJovetic che invece con un gran colpo
di tacco apre la strada a Murillo che suggella con il gol una prestazione
(insieme a Miranda) eccellente. L’ennesima. Sul finale, poi, i tifosi
dell’Inter trionfano grazie la poker di Brozovic su secondo assist di Ljajic. Per l’Inter è un trenta in
classifica, ma per la lode c’è da attendere tanto.
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