ROMA - In occasione della festivita’ di San Martino si e’ svolto l’incontro conviviale che ha visto la partecipazione della comunita’ dei salentini di Roma presso il ristorante Pucce e Frise di Via Trionfale 9516.
Antonio Russo presidente e fondatore dell’Ass. Salento Nostro ha voluto mettere alla prova il giovane ma dinamico chef Francesco Mero che ha saputo egregiamente rappresentare i sapori di un Salento che non rinnega le sue origini attraverso le eccellenze di una gastronomia ricca di odori e sapori che si basa soprattutto sui piatti tipici provenienti da antiche tradizioni contadine.
Dagli antipasti tradizionali salumi, prosciutti formaggi e mozzarelle, alle pittule ripiene, panzerotti, friselle e pucce con verdure e olive, ai lampascioni vere prelibatezze lavorate in olio extravergine di oliva, alle melanzane e peperoni “scattariciati”(fritti), alle fave con le cicorie; ai primi: orecchiette alle cime di rapa, riso patate e cozze, maritati al grano arso alla vecchia maniera, sagne ritorte con sugo fresco e ricotta forte; per continuare con pezzetti di carne di cavallo, turcinieddhi (involtini di agnello), polpette fritte che rappresentano gli elementi di una sublime bontà antica. Dulcis in fundo non poteva mancare il tanto rinomato pasticciotto.
Nel corso della serata il Presidente Russo ha dichiarato: “La cucina salentina deve essere un punto di forza per qualificare l’offerta tutto l’anno attraverso itinerari del vino e dell’olio alla ricerca di un turismo diversificato a beneficio anche di località dell’entroterra della provincia di Lecce, alla scoperta di dolmen, menhir, antiche masserie, frantoi, agriturismi, in abbinamento alla tradizione enogastronomica e alle località marittime da incanto ormai più’ conosciute del Salento”.
Antonio Russo presidente e fondatore dell’Ass. Salento Nostro ha voluto mettere alla prova il giovane ma dinamico chef Francesco Mero che ha saputo egregiamente rappresentare i sapori di un Salento che non rinnega le sue origini attraverso le eccellenze di una gastronomia ricca di odori e sapori che si basa soprattutto sui piatti tipici provenienti da antiche tradizioni contadine.
Dagli antipasti tradizionali salumi, prosciutti formaggi e mozzarelle, alle pittule ripiene, panzerotti, friselle e pucce con verdure e olive, ai lampascioni vere prelibatezze lavorate in olio extravergine di oliva, alle melanzane e peperoni “scattariciati”(fritti), alle fave con le cicorie; ai primi: orecchiette alle cime di rapa, riso patate e cozze, maritati al grano arso alla vecchia maniera, sagne ritorte con sugo fresco e ricotta forte; per continuare con pezzetti di carne di cavallo, turcinieddhi (involtini di agnello), polpette fritte che rappresentano gli elementi di una sublime bontà antica. Dulcis in fundo non poteva mancare il tanto rinomato pasticciotto.
Nel corso della serata il Presidente Russo ha dichiarato: “La cucina salentina deve essere un punto di forza per qualificare l’offerta tutto l’anno attraverso itinerari del vino e dell’olio alla ricerca di un turismo diversificato a beneficio anche di località dell’entroterra della provincia di Lecce, alla scoperta di dolmen, menhir, antiche masserie, frantoi, agriturismi, in abbinamento alla tradizione enogastronomica e alle località marittime da incanto ormai più’ conosciute del Salento”.