Sicurezza in Puglia: proposta di legge Stea – Damascelli per la polizia rurale

BARI - Una proposta di legge per la “trasformazione” del Corpo della ex Polizia provinciale in Polizia rurale sarà avanzata dai consiglieri della Regione Puglia, Gianni Stea (Gruppo Ap-Ncd-Lista Schittulli), e Domenico Damascelli (Forza Italia). L’obiettivo è duplice: recuperare al servizio attivo questi agenti e al contempo assicurare sicurezza ai piccoli, medi e grandi imprenditori agricoli pugliesi sempre più spesso vittime di ripetuti furti di prodotti e macchinari e di veri e propri atti di sabotaggio riconducibili alle organizzazioni criminali.

“Da un punto di vista organizzativo – spiega Gianni Stea – potremmo rifarci al modello adottato di recente in Toscana, dove è stato raggiunto un accordo tra Regione e Province sul futuro del corpo di Polizia provinciale. Grazie a 2,2 milioni di stanziamento regionale, il Corpo resterà unito e si occuperà, in quel caso, di controlli sulla viabilità provinciale, ma anche su quella regionale e sulla caccia. Un esempio di politica virtuosa che ha trovato la soluzione per far funzionare concretamente al meglio quanto previsto dalla legge nazionale. In Toscana, secondo quanto previsto dall’accordo, la Polizia provinciale potrà continuare a fare i controlli sulle strade provinciali, ma si occuperà anche di controlli su materie regionali, anzitutto quelli relativi a caccia, pesca, agricoltura e a viabilità regionale”.

In Puglia da tempo ormai Stea e Damascelli denunciano la situazione di terrore che regna nelle aree agricole soprattutto del Barese e della Capitanata: “Con la campagna olivicola puntuali, nelle nostra campagne, sono apparse bande più o meno organizzate di predoni. Ormai i produttori agricoli sono costretti a fare i conti con furti e ruberie varie ai loro danni, con una mappa del rischio che vede la massima concentrazione di azioni criminali nel Barese e in Capitanata. Molti agricoltori, proprio in questi giorni, con la preziosissima uva da tavola ancora presente nei vigneti, si sono dovuti organizzare in vere ronde per controllare la produzione oppure, con ulteriore aggravio di costi, far ricorso a uomini della vigilanza privata. Sono situazioni non più sostenibili per un settore ridotto ormai allo stremo e sempre più aggredito dal mercato parallelo di prodotti d’importazione spacciati per made in Puglia. Ribadiamo quindi la nostra posizione per l’impiego dell’ex Polizia provinciale come una vera e propria forza di Polizia rurale, cominciando da quelle Province in cui il passaggio amministrativo di funzioni e personale alla Regione è già stato delineato”.

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