di Vittorio Polito - “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry, è uno dei libri più conosciuti e diffusi al mondo, anche per le centinaia di traduzioni in tutte le lingue ed anche nei vari dialetti. Ci mancava quella in dialetto barese e ci ha pensato Vito Signorile, attore e direttore artistico del Teatro Abeliano di Bari, che ha dato alle stampe “U Prengepine”, con la “complicità” di Angela M. Lomoro e della “Gelsorosso Editore”.
Secondo Saint-Exupéry “Il Piccolo Principe” è un libro per bambini che si rivolge agli adulti. I vari piani di lettura possibili rendono il libro piacevole per tutti e offrono temi di riflessione alle persone di qualsiasi età.
L’edizione della Gelsorosso, che è indirizzata ad adulti e bambini, è pregevole, poiché contiene anche un CD nel quale Signorile interpreta alcuni capitoli con la sua voce calda e suadente, con lo scopo di facilitare la lettura del dialetto barese.
Scrive Signorile: «Come ogni lingua, anche il dialetto si evolve. Come ogni dialetto anche il nostro stimola dibattiti su come scriverlo, per la mancanza di poche, indispensabili, chiare, condivise regole, e per la testardaggine di soliti saccenti. Bisogna parlarlo e parlarlo, e bisogna scriverlo nel modo più semplice e leggibile. E dunque nel mio dialetto scritto reintrodurrò la j per ottenere, ad esempio, quell’inconfondibile suono gutturale barese nel dire “io” cioè “jì” e manterrò le e, che sono mute nelle finali e quando non sono toniche, e userò gli accenti e gli apostrofi per semplificare la lettura».
E per darvi un assaggio del leggibilissimo dialetto di Vito Signorile, trascrivo la parte iniziale:
«Tand’e tand’anne fa, acquànne tenève sè iànne, jind’a nu libbre sop’a le forèste de na vòlde, ca se chiamàve “Stòrie vère de la nature”, vedìbbe nu bèlle desègne. Stève scritte: ‘Le serpìnde bò se gnòttene la prède sana sane, senza mastecàlle. Po’ non ze pòdene mòve chiù e dormene sè mise pe deggerì. Me mettìbb’a penzà all’avvendure de la giungle».
Il testo è illustrato con i disegni originali dell’autore che invitano ancor più a leggere il famoso libro di Antoine de Saint-Exupéry… e di Vito Signorile.
Il volume è stato presentato ad un numeroso e qualificato pubblico al Teatro Abeliano, da Vito Signorile, attore, fine dicitore e direttore artistico dello stesso Teatro, da Paola Romano, assessore alla Cultura del Comune di Bari, da Angela M. Lomoro, curatrice del progetto editoriale e da Paolo Comentale, attore e direttore artistico del “Granteatrino”. Presente Carla Palone, editore della Gelsorosso.
Una chicca da non perdere. Si legge piacevolmente e si apprezza molto il dialetto barese, così come è scritto e che, come è stato detto, rappresenta un plusvalore.
Secondo Saint-Exupéry “Il Piccolo Principe” è un libro per bambini che si rivolge agli adulti. I vari piani di lettura possibili rendono il libro piacevole per tutti e offrono temi di riflessione alle persone di qualsiasi età.
L’edizione della Gelsorosso, che è indirizzata ad adulti e bambini, è pregevole, poiché contiene anche un CD nel quale Signorile interpreta alcuni capitoli con la sua voce calda e suadente, con lo scopo di facilitare la lettura del dialetto barese.
Scrive Signorile: «Come ogni lingua, anche il dialetto si evolve. Come ogni dialetto anche il nostro stimola dibattiti su come scriverlo, per la mancanza di poche, indispensabili, chiare, condivise regole, e per la testardaggine di soliti saccenti. Bisogna parlarlo e parlarlo, e bisogna scriverlo nel modo più semplice e leggibile. E dunque nel mio dialetto scritto reintrodurrò la j per ottenere, ad esempio, quell’inconfondibile suono gutturale barese nel dire “io” cioè “jì” e manterrò le e, che sono mute nelle finali e quando non sono toniche, e userò gli accenti e gli apostrofi per semplificare la lettura».
E per darvi un assaggio del leggibilissimo dialetto di Vito Signorile, trascrivo la parte iniziale:
«Tand’e tand’anne fa, acquànne tenève sè iànne, jind’a nu libbre sop’a le forèste de na vòlde, ca se chiamàve “Stòrie vère de la nature”, vedìbbe nu bèlle desègne. Stève scritte: ‘Le serpìnde bò se gnòttene la prède sana sane, senza mastecàlle. Po’ non ze pòdene mòve chiù e dormene sè mise pe deggerì. Me mettìbb’a penzà all’avvendure de la giungle».
Il testo è illustrato con i disegni originali dell’autore che invitano ancor più a leggere il famoso libro di Antoine de Saint-Exupéry… e di Vito Signorile.
Il volume è stato presentato ad un numeroso e qualificato pubblico al Teatro Abeliano, da Vito Signorile, attore, fine dicitore e direttore artistico dello stesso Teatro, da Paola Romano, assessore alla Cultura del Comune di Bari, da Angela M. Lomoro, curatrice del progetto editoriale e da Paolo Comentale, attore e direttore artistico del “Granteatrino”. Presente Carla Palone, editore della Gelsorosso.
Una chicca da non perdere. Si legge piacevolmente e si apprezza molto il dialetto barese, così come è scritto e che, come è stato detto, rappresenta un plusvalore.
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