Terrorismo? Nasce "fortezza Schengen": più sicurezza, meno libertà
diAnonimo-
di Pierpaolo De Natale - «È ragionevole supporre che altri attacchi siano probabili, abbiamo a che fare con un’organizzazione terroristica determinata, seria, con ampie risorse e attiva nelle nostre strade», afferma Rob Wainright, direttore dell'Europol. Per questa ragione e, soprattutto, dopo gli inefficaci provvedimenti adottati a seguito della mattanza di Charlie Hebdo, l'Europa progetta "fortezza Schengen", con immediato irrigidimento dei controlli alle frontiere e schedatura per tutti i passeggeri che voleranno a partire dal 2016, anche su aerei intracomunitari.
Meno libertà e più sicurezza: è questo il compromesso che i cittadini dovranno accettare per la salvaguardia di sè e del bene comune. Ecco, nel particolare, cosa cambierà. Stop a libertà di circolazione illimitata. È stato proprio grazie a passaporti europei che i miliziani del Califfato hanno potuto seminare terrore ovunque, muovendosi senza intralci da un confine all'altro. Quindi i ventisette Paesi del Trattato di Schengen* hanno deciso di «attuare immediatamente i necessari controlli sistematici e coordinati, anche sugli individui che beneficiano della libera circolazione». Via a controlli in tempo reale alle frontiere, i quali richiederanno l'impiego di più personale doganale e l'utilizzo di computer all'avanguardia in grado di controllare e confrontare elettronicamente i documenti. In Francia le autorità potranno vietare immediatamente la libertà di circolazione, limitare i soggiorni o autorizzare perquisizioni in tempi più efficienti. In Belgio, i soggetti sospetti saranno controllati ventiquattr'ore su ventiquattro con braccialetti elettronici e, inoltre, non sarà più consentito avere una Sim non legata all'identità del possessore. Finalmente prenderà vita il registro europeo dei nomi dei passeggeri, sul quale tutti i governi Ue sono già d'accordo all'unanimità. Infine, Europol lancerà l'Ectc: Centro europeo antiterrorismo che da gennaio permetterà un coordinamento delle intelligence dei vari Paesi, con scambi di informazioni e creazione di un'unità di vigilanza transfrontaliera.
*Col Trattato di Schenghen è sorta un'area di libera circolazione nell'Unione Europea in cui sono stati aboliti i controlli alle frontiere dei Paesi aderenti (sia membri Ue che terzi).