Xylella, Emiliano: Ue ha responsabilità

BARI - Secondo il governatore pugliese, Michele Emiliano, l'infezione della Xylella "non è nata in Puglia ma è stata importata dall'estero, per gli errori dell'Ue nel predisporre gli embarghi delle piante ornamentali provenienti dal sud America. Quindi il responsabile oggettivo è l'Ue". Sono le parole pronunciate partecipando alla riunione della task force della Regione sulla Xylella. Per Emiliano è positiva la possibilità annunciata dal ministro di sostituire le piante abbattute con altre giovani e resistenti.

Congedo: “Da Emiliano discontinuità rispetto a governo Vendola. Alle parole seguano i fatti” - Dichiarazione del consigliere regionale di Oltre con Fitto, Erio Congedo. "Appaiono condivisibili le dichiarazioni del presidente della Regione, Emiliano, nel momento in cui quello che ha sostenuto, a margine dell’insediamento della task force per il contrasto alla Xylella, è ciò che noi abbiamo sostenuto per oltre due anni, rimanendo del tutto inascoltati da un governo vendoliano che ha minimizzato e sottovalutato le conseguenze del batterio sull’enorme patrimonio agricolo, economico, ambientale e paesaggistico costituito dai nostri ulivi.

Responsabilità chiare quelle del Governo Vendola, ma non meno pesanti sono quelle dell’Unione Europea che pure ha mancato nella fase dei controlli, mentre è pronta ad usare il pugno di ferro nei confronti della Puglia con un atteggiamento al limite dell’ostilità: certo è paradossale che mentre il Piano di eradicazione va avanti, in ottemperanza proprio di una volontà europea, il blocco della movimentazione e commercializzazione delle piante pugliesi (pure le barbatelle immuni alla Xylella fastidiosa) resta e diventa sempre più insopportabile.

Un Piano che stiamo attuando, badi bene, nonostante nessuno abbia certezze che eradicando le piante la diffusione si blocchi, insomma, per il momento, di certo ci sono solo i danni al paesaggio che si sta desertificando e all’economia degli agricoltori che si ritrovano campagne senza più ulivi. Quindi ben venga la sperimentazione e la ricerca, ma soprattutto l’arrivo di risorse (quattro milioni di euro dal Ministero e due dalla Regione) purché spese bene.

Insomma, tutto sembra andare in un nuovo verso: quanto annunciato da Emiliano rappresenta un’inversione a U rispetto al comportamento tenuto fin qui dalla Regione Puglia. Una discontinuità che, va anche detto, ora registriamo solo a parole che non vorremmo restassero tali. Non vorremmo che la nomina dei 45 esperti fosse non altro che un espediente per prendere tempo ulteriore e ricominciare tutto dall’inizio. Come in un irresponsabile gioco dell’oca sulla pelle degli operatori, della nostra agricoltura, del nostro paesaggio".


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