BARI - Si è tenuto ieri pomeriggio nell’ufficio del dirigente regionale al welfare, un tavolo tecnico sul SAD, servizio di assistenza domiciliare sollecitato dal consigliere M5S Mario Conca su richiesta delle famiglie con figli affetti da disabiltà.
“Nonostante mi fossi preoccupato di informarli personalmente nei giorni precedenti, - fa sapere il consigliere pentastellato - gli amministratori locali dell'ambito di Gravina, Altamura, Santeramo e Poggiorsini convocati per l'occasione dalla Regione, non si sono presentati. L'unico a partecipare, è stato il sindaco di Gravina Alesio Valente accompagnato dal vice sindaco Gino Lorusso. L'ufficio di piano di Altamura ci ha praticamente “bidonati”. Il fatto è grave perché la dottoressa Incampo e il sindaco Giacinto Forte sono i rappresentanti del Comune capofila".
A questi ultimi, le associazioni, le famiglie e gli altri amministratori avrebbero infatti voluto rivolgere domande per cercare di risolvere le tantissime criticità che stanno avendo ricadute negative sulle famiglie con figli affetti da disabilità. Ad ogni modo, su richiesta di Conca, la dottoressa Candela dirigente regionale al welfare, ha messo nero su bianco tutte le lamentele raccolte ed ha scritto all'ambito altamurano per stigmatizzare un modo di agire autoritario, non condiviso e certamente poco sensibile verso chi vive una condizione di disagio.
“Sono emerse delle incongruenze - prosegue Conca - relativamente alle informazioni che gli uffici di ambito hanno dato alle famiglie, in quanto, a detta della Candela, è possibile abbinare le ore assegnate per i centri diurni con quelle necessarie per l'assistenza domiciliare. Si è parlato anche del Pai, piano di assistenza individuale, e quindi la Candela, oltre che scrivere all'ufficio d'ambito, scriverà all'Asl per chiedere di prendere in carico i pazienti. La dirigente del welfare ci ha detto che ci sono fondi relativi ai trattamenti psichiatrici che non vengono utilizzati dall'ufficio di piano e che potrebbero rimpinguare le esigue risorse assegnate al SAD e ci ha inoltre informati del fatto che i buoni servizio non potranno sostituire l'assistenza domiciliare, ma andranno ad integrare l'offerta alle famiglie”.
Purtroppo dal primo di gennaio 2016 saranno ridotte le ore di assistenza da quattro a una, così fu deciso lo scorso 5 novembre nell'incontro tenutosi a Gravina, con l'aggravante che il catalogo multimediale dei buoni predisposto dalla Regione non è ancora andato a regime.
“Pertanto non è azzardato paventare un ulteriore peggioramento della situazione già ridotta ai minimi termini - conclude Conca - ho chiesto alla Candela di essere perentoria nei termini e se le cose non dovessero migliorare chiederò il commissariamento dell'ufficio di piano perché non è ammissibile che le incapacità amministrative complichino la quotidianità delle persone".
“Nonostante mi fossi preoccupato di informarli personalmente nei giorni precedenti, - fa sapere il consigliere pentastellato - gli amministratori locali dell'ambito di Gravina, Altamura, Santeramo e Poggiorsini convocati per l'occasione dalla Regione, non si sono presentati. L'unico a partecipare, è stato il sindaco di Gravina Alesio Valente accompagnato dal vice sindaco Gino Lorusso. L'ufficio di piano di Altamura ci ha praticamente “bidonati”. Il fatto è grave perché la dottoressa Incampo e il sindaco Giacinto Forte sono i rappresentanti del Comune capofila".
A questi ultimi, le associazioni, le famiglie e gli altri amministratori avrebbero infatti voluto rivolgere domande per cercare di risolvere le tantissime criticità che stanno avendo ricadute negative sulle famiglie con figli affetti da disabilità. Ad ogni modo, su richiesta di Conca, la dottoressa Candela dirigente regionale al welfare, ha messo nero su bianco tutte le lamentele raccolte ed ha scritto all'ambito altamurano per stigmatizzare un modo di agire autoritario, non condiviso e certamente poco sensibile verso chi vive una condizione di disagio.
“Sono emerse delle incongruenze - prosegue Conca - relativamente alle informazioni che gli uffici di ambito hanno dato alle famiglie, in quanto, a detta della Candela, è possibile abbinare le ore assegnate per i centri diurni con quelle necessarie per l'assistenza domiciliare. Si è parlato anche del Pai, piano di assistenza individuale, e quindi la Candela, oltre che scrivere all'ufficio d'ambito, scriverà all'Asl per chiedere di prendere in carico i pazienti. La dirigente del welfare ci ha detto che ci sono fondi relativi ai trattamenti psichiatrici che non vengono utilizzati dall'ufficio di piano e che potrebbero rimpinguare le esigue risorse assegnate al SAD e ci ha inoltre informati del fatto che i buoni servizio non potranno sostituire l'assistenza domiciliare, ma andranno ad integrare l'offerta alle famiglie”.
Purtroppo dal primo di gennaio 2016 saranno ridotte le ore di assistenza da quattro a una, così fu deciso lo scorso 5 novembre nell'incontro tenutosi a Gravina, con l'aggravante che il catalogo multimediale dei buoni predisposto dalla Regione non è ancora andato a regime.
“Pertanto non è azzardato paventare un ulteriore peggioramento della situazione già ridotta ai minimi termini - conclude Conca - ho chiesto alla Candela di essere perentoria nei termini e se le cose non dovessero migliorare chiederò il commissariamento dell'ufficio di piano perché non è ammissibile che le incapacità amministrative complichino la quotidianità delle persone".