BARI - Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e il Direttore di dipartimento Promozione della Salute, Giovanni Gorgoni hanno incontrato questo pomeriggio a Bari presso la Presidenza i rappresentanti dei sindacati generali per il primo confronto tematico sulla sanità, all’indomani della istituzione del tavolo permanente per la condivisione dei principali temi della programmazione regionale.
In serata Emiliano e Gorgoni hanno incontrato i rappresentanti della Fials. Emiliano ha confermato che tra qualche giorno saranno a disposizione tutti i dati, che saranno “permanentemente consultabili”, relativi alla valutazione delle performance del sistema sanitario pugliese messi a punto dai ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Dati che saranno interessanti per poter definire il prossimo piano di riordino ospedaliero.
“Stiamo provando a mettere in sicurezza il sistema sanitario – ha detto Emiliano ai sindacati – e per fare questo dobbiamo mettere le basi quest’anno per poter partire l’anno prossimo e per porre al governo la questione fondamentale dei criteri di riparto del Fondo sanitario”.
Il presidente ha poi confermato il no all’aumento delle tasse e ha tracciato una lista delle priorità.
“Con i dati del Sant’Anna – ha confermato il presidente - lavoreremo prima di tutto sul nuovo piano di riordino ospedaliero che sarà pronto entro l’anno. Poi, nel medio/lungo periodo dei prossimi cinque anni, stiamo anche lavorando ad un rilancio dell’utilizzo delle nuove tecnologie affinchè, laddove sia possibile con la telemedicina, l’ospedale possa raggiungere il paziente nella propria casa. In questo modo abbassiamo i costi e aumentiamo la cura verso gli utenti”.
I sindacati hanno sottolineato la necessità, contemporaneamente all’attuazione del piano di riordino ospedaliero, di far ripartire la sanità territoriale e quella dei distretti.
Per Giulio Colecchia (Cisl) “se è importante avere a disposizione i dati del’ Sant’Anna per poter partire da dati certi è altrettanto fondamentale capire come far funzionare i territori”; per Antonella Morga (Cgil) è necessario concentrarsi sulla “salvaguardia del servizio sanitario di qualità fatto dal pubblico e riorganizzare i servizi sul territorio”; per Aldo Pugliese invece “occorre partire dai 22 ospedali già chiusi e chiedersi come fare per trasformarli in distretti sanitari”.
Le altre tre questioni poste dai sindacati riguardano le liste di attesa (“vogliamo sapere che fine ha fatto l’accordo fatto dal precedente governo per l’utilizzo delle apparecchiature radiodiagnostiche fino alle 24”), la necessaria integrazione tra sanità e welfare e la centrale unica degli acquisti.
La Fials ha posto infine l’accento sulla necessità di rilancio del progetto “Nardino” e della figura del care-giver.
In serata Emiliano e Gorgoni hanno incontrato i rappresentanti della Fials. Emiliano ha confermato che tra qualche giorno saranno a disposizione tutti i dati, che saranno “permanentemente consultabili”, relativi alla valutazione delle performance del sistema sanitario pugliese messi a punto dai ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Dati che saranno interessanti per poter definire il prossimo piano di riordino ospedaliero.
“Stiamo provando a mettere in sicurezza il sistema sanitario – ha detto Emiliano ai sindacati – e per fare questo dobbiamo mettere le basi quest’anno per poter partire l’anno prossimo e per porre al governo la questione fondamentale dei criteri di riparto del Fondo sanitario”.
Il presidente ha poi confermato il no all’aumento delle tasse e ha tracciato una lista delle priorità.
“Con i dati del Sant’Anna – ha confermato il presidente - lavoreremo prima di tutto sul nuovo piano di riordino ospedaliero che sarà pronto entro l’anno. Poi, nel medio/lungo periodo dei prossimi cinque anni, stiamo anche lavorando ad un rilancio dell’utilizzo delle nuove tecnologie affinchè, laddove sia possibile con la telemedicina, l’ospedale possa raggiungere il paziente nella propria casa. In questo modo abbassiamo i costi e aumentiamo la cura verso gli utenti”.
I sindacati hanno sottolineato la necessità, contemporaneamente all’attuazione del piano di riordino ospedaliero, di far ripartire la sanità territoriale e quella dei distretti.
Per Giulio Colecchia (Cisl) “se è importante avere a disposizione i dati del’ Sant’Anna per poter partire da dati certi è altrettanto fondamentale capire come far funzionare i territori”; per Antonella Morga (Cgil) è necessario concentrarsi sulla “salvaguardia del servizio sanitario di qualità fatto dal pubblico e riorganizzare i servizi sul territorio”; per Aldo Pugliese invece “occorre partire dai 22 ospedali già chiusi e chiedersi come fare per trasformarli in distretti sanitari”.
Le altre tre questioni poste dai sindacati riguardano le liste di attesa (“vogliamo sapere che fine ha fatto l’accordo fatto dal precedente governo per l’utilizzo delle apparecchiature radiodiagnostiche fino alle 24”), la necessaria integrazione tra sanità e welfare e la centrale unica degli acquisti.
La Fials ha posto infine l’accento sulla necessità di rilancio del progetto “Nardino” e della figura del care-giver.