Castiglione, dialogo interreligioso sulla Natura

CASTIGLIONE D'OTRANTO (LE) - L’agricoltura sana declinata all’interno di una comunità che vuole diventare sempre più multiculturale, multietnica, multireligiosa, in una parola “aperta”. È dedicata a questa opportunità, che è culturale, sociale ed economica, la quarta edizione de “Lo Spirito del grano”.

L’appuntamento è a Castiglione d'Otranto, martedì 29 dicembre, a partire dalle ore 18.30. La manifestazione è la sorella invernale della Notte Verde di fine agosto ed è curata dall'associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino, con il patrocinio del Comune di Andrano.

L’evento ruota attorno ai temi legati alla sostenibilità agricola e al futuro delle piccole comunità rurali del Salento. Punta di diamante, quest’anno, è il confronto sul rispetto della terra tra gli esponenti delle tre maggiori religioni monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo e Islam) e gli atei. La scelta non è un caso.

Castiglione d’Otranto, infatti, è alle prese con una duplice esperienza, che pone tanti interrogativi: da un lato, la riconversione naturale dei campi incolti concessi da privati con la formula del comodato d’uso gratuito a giovani del paese; dall’altra, l’accoglienza ai migranti con il centro richiedenti asilo politico attivo dal 2011.

C’è un modo per dare speranza, qui e ora, a persone in fuga dalle proprie patrie? E c’è un futuro per minuscole realtà, come quella castiglionese, in via d’estinzione, a causa delle poche nascite, dell’emigrazione e dell’invecchiamento?

C’è, insomma, possibilità di coniugare quelle due esperienze, nel rispetto reciproco dei popoli e delle agricolture? È a queste domande che Lo Spirito del Grano proverà a dare risposta.

Programma

Si inizierà alle 18.30, presso la ex scuola elementare don Felice Pisano', luogo simbolo dello spopolamento del paese, visto che da settembre non ci sono più classi. Lì si terrà “Libera terra: dialogo spirituale sulla Natura”.

Si confronteranno don Michele Martella, parroco di Castiglione d'Otranto; Saifeddine Maaroufi, imam di Lecce; C. Yehudah Pagliara, assessore ai Rapporti istituzionali per il Sud Italia della Comunità Ebraica di Napoli; Mino Mattia, esponente di Uaar (Unione atei e agnostici razionalisti); Isidoro Colluto, membro di Casa delle Agriculture Tullia e Gino.

A seguire, in piazza della Libertà, sarà allestito il “Mercato comune dei frutti minori”, il mercatino di prodotti rigorosamente naturali di aziende locali: ortaggi, olio, salumi, vino, formaggi, miele, salsa, frise e farine. Nelle vecchie bettole del centro storico, invece, si terranno le degustazioni gastronomiche di “Puteche aperte”.

Spazio anche alla musica, quella di Massimo Donno e Luigi Botrugno, con il concerto "Da Guccini a Uccio", un viaggio tra le mille strade della canzone d'autore italiana fino allo swing, passando per le varie sfumature della musica popolare di varie regioni. Racconti, personaggi, storie, città, narrati dalle grandi canzoni di Francesco Guccini, Fabrizio de Andrè, Claudio Lolli, Paolo Conte, Enzo Jannacci, Bruno Lauzi, Fred Buscaglione, Domenico Modugno e tanti altri.

Il significato della rassegna
«Incrociare identità differenti e beni comuni; cercare le assonanze, conservando le diversità. Perché il rispetto è bellezza e una comunità multietnica ha una ricchezza in più. Ritrovarsi, insieme e ognuno con la propria storia, il proprio pensiero e la sua intima preghiera, è la sfida che lanciamo con il dialogo spirituale sulla Natura».

Gli attivisti di Casa delle Agriculture Tullia e Gino ci credono e per rappresentare questa quarta edizione de Lo Spirito del Grano hanno scelto il pensiero dell’antropologo Marco Aime: “confondersi con gli altri è l’unico modo per fare umanità”.

Il lavoro nei campi e la nuova sperimentazione: il “Miscuglio”
“Confondersi” è un messaggio non solo culturale, ma anche colturale a Castiglione, è un atto agricolo. Quest’anno, infatti, per la prima volta, è stato seminato il “miscuglio” di cereali, secondo l’insegnamento del genetista di fama mondiale Salvatore Ceccarelli, ospite della Notte Verde 2015.

Sono stati messi a dimora tutti insieme semi di antiche varietà diverse di grano, per selezionare naturalmente quelle che meglio si adattano a terreni e clima salentino, secondo il metodo della ricerca partecipativa. Sui campi in uso all’associazione, per tutto l’anno si continua a coltivare farro di cocco, grano Saragolla, Gentil Rosso, Maiorca e Cappelli, oltre a specialità orticole locali.

Info: Tiziana Colluto, volontaria di Casa delle Agriculture Tullia e Gino

348/5649772 tizianacolluto@gmail.com

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